Nel presente contributo si cercherà di capire se nella filosofia di Aristotele sia rinvenibile una nozione trascendentale di verità, così come i filosofi medievali ritennero di poterla rinvenire. Nella prima parte proporremo in tal senso una definizione convenzionale di "trascendentale" con particolare attenzione al significato generale che questo termine assunse nei primi tempi d'uso fino a quando diede poi nome alla relativa dottrina. Nella seconda parte andremo a recuperare alcune linee essenziali della ricerca che lo studioso tedesco Karl Bärthlein dedicò, ormai quarantacinque anni fa, proprio alla presunta origine aristotelica della dottrina dei trascendentali nozione per nozione, mettendono in luce i relativi risultati e al tempo stesso i limiti di impostazione. Nella terza e ultima parte analizzeremo alcuni argomenti aristotelici al fine di mostrare come *non* sia possibile desumere dagli stessi la regola poi formulata come "ens et verum convertuntur", per concludere quindi che in Aristotele sia rinvenibile, piuttosto, una nozione non-trascendentale di verità.
La nozione non-trascendentale di verità in Aristotele
Matteo Cosci
2017-01-01
Abstract
Nel presente contributo si cercherà di capire se nella filosofia di Aristotele sia rinvenibile una nozione trascendentale di verità, così come i filosofi medievali ritennero di poterla rinvenire. Nella prima parte proporremo in tal senso una definizione convenzionale di "trascendentale" con particolare attenzione al significato generale che questo termine assunse nei primi tempi d'uso fino a quando diede poi nome alla relativa dottrina. Nella seconda parte andremo a recuperare alcune linee essenziali della ricerca che lo studioso tedesco Karl Bärthlein dedicò, ormai quarantacinque anni fa, proprio alla presunta origine aristotelica della dottrina dei trascendentali nozione per nozione, mettendono in luce i relativi risultati e al tempo stesso i limiti di impostazione. Nella terza e ultima parte analizzeremo alcuni argomenti aristotelici al fine di mostrare come *non* sia possibile desumere dagli stessi la regola poi formulata come "ens et verum convertuntur", per concludere quindi che in Aristotele sia rinvenibile, piuttosto, una nozione non-trascendentale di verità.File | Dimensione | Formato | |
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