Il presente contributo vuole offrire una guida pratica e teorica al contempo per aiutare imprese e professionisti a impostare un giusto processo di impairment test. Accanto alle nozioni teoriche e tecniche saranno offerte casistiche applicative per tradurre in numeri le problematiche emergenti. Nel primo capitolo si affronterà con il dovuto grado di approfondimento l’impianto della normativa e dei principi contabili di riferimento; in particolare (1) i contenuti dello IAS 36 e delle previsioni delle statuizioni internazionali; (2) la disciplina civilistica e le interpretazioni dell’OIC 9; (3) gli obblighi di disclosure derivanti dalle rilevazioni di impairment losses. Il secondo capitolo sarà interamente dedicato ai segnali per riconoscere situazioni in cui si può incorrere nel rischio di impairment, partendo dai rischi intrinsechi degli asset, offrendo una panoramica di tutti i possibili indicatori per ciascuna categoria di immobilizzazioni; passando per i rischi extra-aziendali, come l’aumento dei tassi di interesse di mercato o di rendimento degli investimenti; e concludendo con i rischi intra-aziendali, quelli cioè legati a piani di ristrutturazione, operazioni di Merger & Acquisition (M&A), o semplicemente la previsioni di un andamento economico futuro negativo. Il terzo capitolo aprirà la parte pratica del manuale, occupandosi dell’identificazione del valore netto contabile delle attività oggetto di impairment, trattando: (1) la capacità di generare flussi di cassa autonomi da parte di un perimetro definito di attività; (2) il ruolo e le modalità di identificazione delle CGU, nonché l’allocazione dell’avviamento sulle stesse; (3) la determinazione delle CGU nelle piccole imprese, anche nel caso in cui il perimetro delle stesse coincida con l’intera impresa. Il quarto capitolo tratta la determinazione del valore recuperabile. Nel dettaglio, saranno affrontate i processi per: (1) determinare il valore d’uso di una CGU in funzione dei flussi finanziari attesi; (2) determinare il tasso di interesse per procedere in ordine all’attualizzazione dei flussi stessi; (3) determinare il fair value delle singole attività che compongono una CGU; (4) calcolare il valore recuperabile e la conseguente impairment loss; (5) allocare la perdita di valore; (6) operare eventuali ripristini di valore. Il quinto e ultimo capitolo sarà interamente dedicato all’approccio semplificato previsto dall’OIC 9, definendo le imprese che possono applicare tale approccio, gli indicatori di impairment dedicati al regime semplificato e la determinazione della capacità di ammortamento.

Impairment test. Profili applicativi e contabili secondo i principi OIC e IFRS

Brugnoli, Alberto
;
Mancin, Moreno
2021-01-01

Abstract

Il presente contributo vuole offrire una guida pratica e teorica al contempo per aiutare imprese e professionisti a impostare un giusto processo di impairment test. Accanto alle nozioni teoriche e tecniche saranno offerte casistiche applicative per tradurre in numeri le problematiche emergenti. Nel primo capitolo si affronterà con il dovuto grado di approfondimento l’impianto della normativa e dei principi contabili di riferimento; in particolare (1) i contenuti dello IAS 36 e delle previsioni delle statuizioni internazionali; (2) la disciplina civilistica e le interpretazioni dell’OIC 9; (3) gli obblighi di disclosure derivanti dalle rilevazioni di impairment losses. Il secondo capitolo sarà interamente dedicato ai segnali per riconoscere situazioni in cui si può incorrere nel rischio di impairment, partendo dai rischi intrinsechi degli asset, offrendo una panoramica di tutti i possibili indicatori per ciascuna categoria di immobilizzazioni; passando per i rischi extra-aziendali, come l’aumento dei tassi di interesse di mercato o di rendimento degli investimenti; e concludendo con i rischi intra-aziendali, quelli cioè legati a piani di ristrutturazione, operazioni di Merger & Acquisition (M&A), o semplicemente la previsioni di un andamento economico futuro negativo. Il terzo capitolo aprirà la parte pratica del manuale, occupandosi dell’identificazione del valore netto contabile delle attività oggetto di impairment, trattando: (1) la capacità di generare flussi di cassa autonomi da parte di un perimetro definito di attività; (2) il ruolo e le modalità di identificazione delle CGU, nonché l’allocazione dell’avviamento sulle stesse; (3) la determinazione delle CGU nelle piccole imprese, anche nel caso in cui il perimetro delle stesse coincida con l’intera impresa. Il quarto capitolo tratta la determinazione del valore recuperabile. Nel dettaglio, saranno affrontate i processi per: (1) determinare il valore d’uso di una CGU in funzione dei flussi finanziari attesi; (2) determinare il tasso di interesse per procedere in ordine all’attualizzazione dei flussi stessi; (3) determinare il fair value delle singole attività che compongono una CGU; (4) calcolare il valore recuperabile e la conseguente impairment loss; (5) allocare la perdita di valore; (6) operare eventuali ripristini di valore. Il quinto e ultimo capitolo sarà interamente dedicato all’approccio semplificato previsto dall’OIC 9, definendo le imprese che possono applicare tale approccio, gli indicatori di impairment dedicati al regime semplificato e la determinazione della capacità di ammortamento.
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