Nella vasta produzione di scritti polemici che gli autori protestanti dedicarono a screditare il Papato spicca un sottogenere finora ignorato dagli storici: il gruppo di opere in cui illustri esponenti della Riforma si dedicarono a pubblicare e commentare documenti pontifici. La particolarità di questi scritti risiede nel loro carattere primario di edizioni documentarie. Manca la parte direttamente satirica e controversistica, mentre si demanda al testo stesso la funzione di suscitare lo scherno e la deplorazione del lettore. Attraverso il caso dell’edizione della bolla Aeterni Patris filius di Gregorio XV sulla riforma del conclave, pubblicata dal giurista riformato Hermann Conring nel 1651, si intende mostrare come questa particolare strategia del fronte protestante nascondesse la consapevolezza di un vuoto di legittimità rispetto alla chiesa cattolica. Malgrado tutto, il Papato continuò a farsi forte di un linguaggio simbolico e di un sistema normativo che per secoli continuò a mancare al mondo protestante. L’edizione di testi pontifici serviva pertanto non solo a denigrare il Papato o a informare sulle mosse del nemico confessionale, ma in primo luogo a disinnescare la legittimità che il Papato si era costruita attraverso le sue norme e i suoi procedimenti.

La Riforma alla riscoperta del Papato. Le edizioni protestanti di documenti pontifici in età moderna

Marco Cavarzere
2019-01-01

Abstract

Nella vasta produzione di scritti polemici che gli autori protestanti dedicarono a screditare il Papato spicca un sottogenere finora ignorato dagli storici: il gruppo di opere in cui illustri esponenti della Riforma si dedicarono a pubblicare e commentare documenti pontifici. La particolarità di questi scritti risiede nel loro carattere primario di edizioni documentarie. Manca la parte direttamente satirica e controversistica, mentre si demanda al testo stesso la funzione di suscitare lo scherno e la deplorazione del lettore. Attraverso il caso dell’edizione della bolla Aeterni Patris filius di Gregorio XV sulla riforma del conclave, pubblicata dal giurista riformato Hermann Conring nel 1651, si intende mostrare come questa particolare strategia del fronte protestante nascondesse la consapevolezza di un vuoto di legittimità rispetto alla chiesa cattolica. Malgrado tutto, il Papato continuò a farsi forte di un linguaggio simbolico e di un sistema normativo che per secoli continuò a mancare al mondo protestante. L’edizione di testi pontifici serviva pertanto non solo a denigrare il Papato o a informare sulle mosse del nemico confessionale, ma in primo luogo a disinnescare la legittimità che il Papato si era costruita attraverso le sue norme e i suoi procedimenti.
2019
La ghianda e la quercia. Saggi per Adriano Prosperi
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