A lungo dibattuta sin dal Cinquecento, la nozione di morte civile come perdita dell’identità della persona, delle sue facoltà e delle sue capacità è stata studiata soprattutto dal punto di vista della scienza penalistica francese, come pena o condanna accessoria o come effetto della professione religiosa conseguente al voto esclusivo nella vita monastica. L’argomento viene ripreso e approfondito sotto due punti di vista diversi: il primo è quello del nesso tra il problema della morte civile e i diritti dell’uomo nel passaggio tra Illuminismo e Restaurazione e in particolare nell’età napoleonica; il secondo è quello dell’allargamento dell’orizzonte geografico dalla Francia allo spazio italiano.
Morte civile e diritti dell’uomo: la positivizzazione dei diritti tra Illuminismo e Restaurazione e tra costituzioni e codici
Trampus Antonio
2021-01-01
Abstract
A lungo dibattuta sin dal Cinquecento, la nozione di morte civile come perdita dell’identità della persona, delle sue facoltà e delle sue capacità è stata studiata soprattutto dal punto di vista della scienza penalistica francese, come pena o condanna accessoria o come effetto della professione religiosa conseguente al voto esclusivo nella vita monastica. L’argomento viene ripreso e approfondito sotto due punti di vista diversi: il primo è quello del nesso tra il problema della morte civile e i diritti dell’uomo nel passaggio tra Illuminismo e Restaurazione e in particolare nell’età napoleonica; il secondo è quello dell’allargamento dell’orizzonte geografico dalla Francia allo spazio italiano.File | Dimensione | Formato | |
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