Anthropos. Pensieri, parole e virtù per restare uomini

«L’uomo come “misura di tutte le cose”, l’uomo come “la cosa più tremenda”, l’uomo come centro saliente di ogni pensiero e di ogni arte; ma anche l’uomo travolto dalla moira, dalle decisioni degli dèi, dalle proprie passioni». Con queste parole abbiamo aperto le azioni di Anthropos. Sono fatte per essere messe in discussione. I dubbi sono molti. Ancora qualche anno fa c’era una vaga ombra di fiducia. O almeno di speranza. Il pensiero cercava qualche appiglio, magari nella metis degli uomini tra il Prometeo di Eschilo e quello di Leopardi. Ma quando si fissa l’attenzione sui problemi del nostro anthropos quotidiano, guardando al presente e alle prospettive sul futuro non si può cancellare quello che si vede. Allora, come farebbero Glauco e Sarpedone, non ci arrendiamo anche di fronte all'evidenza: seguendo i loro discorsi dell’Iliade, trascriviamo qui qualche pensiero che abbiamo raccolto nei teatri, nei licei, nelle biblioteche, nei tribunali, nelle carceri, nelle abbazie.