A un certo momento della vita l’orizzonte quotidiano può non bastare. La consuetudine con i luoghi delle proprie radici è un vincolo dinamico, che evolve, si trasforma. Il senso più profondo della mobilità è un tutt’uno con le procedure della conoscenza, dell’accumulo di esperienze necessarie non solo alla semplice sopravvivenza, ma anche alle componenti più complesse della soggettività in rapporto alle strutture sociali. Mobilità, orizzonti e luoghi sono l’abecedario per definire una cartografia di base, la prima pagina di quell’atlante esistenziale che ogni individuo inizia fin dalla più tenera età a costruire per cogliere la sua posizione nel mondo. Ogni breve spostamento dalla residenza abituale che non sia legato ai modi e ai tempi della consuetudine quotidiana, presenta già il nucleo fondativo dell’erranza, dello spostarsi per curiosità, della coscienza del muoversi che allontana dagli scenari abituali. Oggi più che mai appare evidente lo stretto legame tra le varie tipologie di mobilità vicinali e le più memorabili esperienze che trasgrediscono (in senso letterale) i confini della territorialità domestica. Il testo affronta il caso di un viaggiatore-emigrante, consapevole della sua esperienza di scoperta. La ricerca di lavoro era solo un pretesto per colmare la sua innata curiosità del mondo.
Autori: | Francesco Vallerani (Corresponding) | |
Data di pubblicazione: | 2020 | |
Titolo: | 'Il mondo là fuori mi sta aspettando'. Dall'altrove sognato alle geografie della memoria | |
Titolo del libro: | L'incanto del viaggiatore. Diari (1957-1967) e ricordi di un emigrante | |
Appare nelle tipologie: | 3.1 Articolo su libro |
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