Quello tracciato col trittico a seguire è un itinerario di discor- si sullo spazio che oscilla tra i luoghi evocati da parole estra- nee e distanti nel tempo e quelli ritratti dal nostro ridirle, con il procedere del quale spazi narrati in passato son richia- mati a esser di nuovo presenti, per consentirci di riprendere atto delle condizioni del luogo in cui oggi noi stiamo. Nel- lo spazio di queste pagine, dunque, si succederanno schiere di parole sullo spazio provenienti da luoghi e tempi remoti, quasi perduti, ma non per questo private della loro capacità di cosificare e render reali gli spazi di finzione. Parole in cui spazi “reali” e spazi “virtuali” si intrecciano assieme, cosí da mostrarci perché serve ancora guardarli.
Alla ricerca dello spazio perduto. Breve trittico sull’utilità della storia dell’inquietudine topologica e dei dispositivi confinari
Federico Squarcini
2019-01-01
Abstract
Quello tracciato col trittico a seguire è un itinerario di discor- si sullo spazio che oscilla tra i luoghi evocati da parole estra- nee e distanti nel tempo e quelli ritratti dal nostro ridirle, con il procedere del quale spazi narrati in passato son richia- mati a esser di nuovo presenti, per consentirci di riprendere atto delle condizioni del luogo in cui oggi noi stiamo. Nel- lo spazio di queste pagine, dunque, si succederanno schiere di parole sullo spazio provenienti da luoghi e tempi remoti, quasi perduti, ma non per questo private della loro capacità di cosificare e render reali gli spazi di finzione. Parole in cui spazi “reali” e spazi “virtuali” si intrecciano assieme, cosí da mostrarci perché serve ancora guardarli.File | Dimensione | Formato | |
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-F. Squarcini, Alla ricerca dello spazio perduto, in A. De Curtis, A. Vercellotti (a cura di), Il Museo in tempo reale, Nottetempo, Milano 2019 [vers. stampa].pdf
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