Negli scavi di fronte alla cattedrale, nelle fasi del VII secolo, sono stati portati alla luce i resti di una fornace di vetro. La produzione del vetro era una delle principali caratteristiche dell’emporio di Comacchio. Sebbene solo una parte dell’officina sia stata scavata, se ne è tentata una ricostruzione e sono state avanzate alcune ipotesi sulle sue modalità costruttive e operative sulla base dei confronti disponibili in letteratura. Per offrire un’interpretazione generale della topografia dell’atelier, sull’uso specifico riservato a ciascuna area e per comprendere meglio la chaîne opératoire che caratterizzava la struttura, a partire dalle tracce materiali trovate, sono state proposte alcune planimetrie interpretate che comprendono anche le tracce dell’officina del ferro e delle leghe metalliche, trovata nel settore adiacente. Le ipotesi sulla disposizione delle strutture e degli arredi all’interno dell’officina del vetro si basano principalmente sulle prove fornite dal confronto con le tracce di altre officine scavate e sulle distanze e le esigenze emerse durante gli esperimenti condotti dall’archeologia sperimentale. Lo studio della bottega del vetro di Comacchio ha aperto nuove ipotesi di ricerca sulla produzione e il consumo del vetro dell’alto Medioevo nella Pianura Padana, che, tra il VII e l’VIII secolo, sembra assumere specifiche caratteristiche produttive, ben evidenziate nel tipo di oggetti prodotti, nell’uso di materie prime o riciclate e di specifici supporti di produzione, nonché nella configurazione delle officine.
Le officine produttive
Margherita Ferri
2021-01-01
Abstract
Negli scavi di fronte alla cattedrale, nelle fasi del VII secolo, sono stati portati alla luce i resti di una fornace di vetro. La produzione del vetro era una delle principali caratteristiche dell’emporio di Comacchio. Sebbene solo una parte dell’officina sia stata scavata, se ne è tentata una ricostruzione e sono state avanzate alcune ipotesi sulle sue modalità costruttive e operative sulla base dei confronti disponibili in letteratura. Per offrire un’interpretazione generale della topografia dell’atelier, sull’uso specifico riservato a ciascuna area e per comprendere meglio la chaîne opératoire che caratterizzava la struttura, a partire dalle tracce materiali trovate, sono state proposte alcune planimetrie interpretate che comprendono anche le tracce dell’officina del ferro e delle leghe metalliche, trovata nel settore adiacente. Le ipotesi sulla disposizione delle strutture e degli arredi all’interno dell’officina del vetro si basano principalmente sulle prove fornite dal confronto con le tracce di altre officine scavate e sulle distanze e le esigenze emerse durante gli esperimenti condotti dall’archeologia sperimentale. Lo studio della bottega del vetro di Comacchio ha aperto nuove ipotesi di ricerca sulla produzione e il consumo del vetro dell’alto Medioevo nella Pianura Padana, che, tra il VII e l’VIII secolo, sembra assumere specifiche caratteristiche produttive, ben evidenziate nel tipo di oggetti prodotti, nell’uso di materie prime o riciclate e di specifici supporti di produzione, nonché nella configurazione delle officine.File | Dimensione | Formato | |
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