Nel contesto attuale il tema della c.d. “territorialità” bancaria evoca immediatamente una vasta serie di questioni che discendono da alcune linee evolutive di fondo del sistema bancario e, più in generale, dei mercati finanziari, inducendo a pensare in particolar modo ai riflessi che le tecnologie informatiche e la digitalizzazione di molti servizi hanno già iniziato a produrre sull’attività degli intermediari del settore. Tutto ciò rischia ovviamente di scardinare di conseguenza anche alcuni canoni fondamentali sui quali da sempre è impostata la legislazione bancaria, dal momento che specie la normativa di rango primario resta per lo più ancorata ad modello di “fare banca” che presuppone forme di insediamento fisicamente individuate e, come tale, presta il fianco a pericoli in termini di obsolescenza o quanto meno di incompletezza. Il contributo si sofferma sul tema a partire da taluni dati di diritto positivo che persistono nella legislazione in materia (ad es. la distinzione tra home e host country control) ed evidenzia al contempo le tensioni che i fenomeni in atto stanno provocando soprattutto con riguardo a tipologie di intermediari a tradizionale vocazione localistica quali le banche di credito cooperativo. Il futuro della territorialità bancaria sta nell’attitudine di quest’ultima a compensare la standardizzazione dei rapporti bancari, connaturata all’impiego su vasta scala delle tecnologie informatiche e telematiche più innovative, con la rete di relazioni che essa è in grado non solo di preservare ma anche di valorizzare.
QUEL CHE RESTA DELLA "TERRITORIALITA'" BANCARIA
urbani alberto
2019-01-01
Abstract
Nel contesto attuale il tema della c.d. “territorialità” bancaria evoca immediatamente una vasta serie di questioni che discendono da alcune linee evolutive di fondo del sistema bancario e, più in generale, dei mercati finanziari, inducendo a pensare in particolar modo ai riflessi che le tecnologie informatiche e la digitalizzazione di molti servizi hanno già iniziato a produrre sull’attività degli intermediari del settore. Tutto ciò rischia ovviamente di scardinare di conseguenza anche alcuni canoni fondamentali sui quali da sempre è impostata la legislazione bancaria, dal momento che specie la normativa di rango primario resta per lo più ancorata ad modello di “fare banca” che presuppone forme di insediamento fisicamente individuate e, come tale, presta il fianco a pericoli in termini di obsolescenza o quanto meno di incompletezza. Il contributo si sofferma sul tema a partire da taluni dati di diritto positivo che persistono nella legislazione in materia (ad es. la distinzione tra home e host country control) ed evidenzia al contempo le tensioni che i fenomeni in atto stanno provocando soprattutto con riguardo a tipologie di intermediari a tradizionale vocazione localistica quali le banche di credito cooperativo. Il futuro della territorialità bancaria sta nell’attitudine di quest’ultima a compensare la standardizzazione dei rapporti bancari, connaturata all’impiego su vasta scala delle tecnologie informatiche e telematiche più innovative, con la rete di relazioni che essa è in grado non solo di preservare ma anche di valorizzare.File | Dimensione | Formato | |
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