La statistica sta assumendo un ruolo di grande importanza nelle scienze forensi, in particolare nella quantificazione del valore probatorio di risultati di analisi genetiche, chimiche o fisiche su indizi detti ‘scientifici’ analizzati dai laboratori di polizia scientifica o medicina legale. Si tratta di un settore per sua natura caratterizzato da forte interdisciplinarietà. I risultati delle analisi comparative di laboratorio sono presentati prevalentemente in forma di probabilità (tipicamente, probabilità che le caratteristiche di una traccia coincidano con le caratteristiche del sospetto se un’altra persona è all’origine della traccia). Il lavoro del perito presentato in sede dibattimentale deve essere non solo corretto, ma deve essere correttamente interpretato da persone con formazione prettamente non scientifica, siano essi giudici, procuratori o avvocati. La Corte, pur essendo talvolta in possesso di solidi elementi di giudizio, si trova in ogni caso ad operare in condizioni di incertezza, poiché chiamata ad esprimere un giudizio su fatti che si sono verificati nel passato. L’incertezza non può essere eliminata, ma può essere misurata attraverso le probabilità. E’ indubbio come la comprensione del calcolo delle probabilità ponga difficoltà a tutti gli indidivui, e questo è valido sia per soggetti con formazione umanistica sia per soggetti con formazione scientifica. Gli elementi di prova, scientifici e non scientifici, da considerare congiuntamente al fine di quantificare in termini probabilistici l’incertezza sul caso in esame possono essere molti, e le leggi che permettono di valutare e combinare la probabilità di eventi incerti sono sovente contrarie all’intuizione. Generalmente le persone ragionano in modo intuitivo di fronte all’incertezza, e a questo proposito esiste una consistente letteratura di casi di errori giudiziari che sono stati indotti da ragionamenti errati fondati su un utilizzo improprio del calcolo delle probabilità. Tutto questo ha originato un forte dibattito e ha posto l'attenzione su un certo numero di domande riguardanti (a) come il valore probatorio degli indizi venga calcolato, (b) il significato della statistica presentata nel rapporto peritale, (c) come questo dato debba essere gestito in collegamento con altri elementi di prova raccolti durante il procedimento e (d) come il valore probatorio debba essere gestito per poter coerentemente prendere una decisione giuridica sul caso in esame. Lo scopo di questo capitolo è capire come sia possible quantificare la forza dell’evidenza raccolta a sostegno delle ipotesi di interesse per le parti, e a tal fine verranno approfonditi i punti (b) e (c).

Statistica e valutazione dell'evidenza scientifica

BOZZA, Silvia
2012-01-01

Abstract

La statistica sta assumendo un ruolo di grande importanza nelle scienze forensi, in particolare nella quantificazione del valore probatorio di risultati di analisi genetiche, chimiche o fisiche su indizi detti ‘scientifici’ analizzati dai laboratori di polizia scientifica o medicina legale. Si tratta di un settore per sua natura caratterizzato da forte interdisciplinarietà. I risultati delle analisi comparative di laboratorio sono presentati prevalentemente in forma di probabilità (tipicamente, probabilità che le caratteristiche di una traccia coincidano con le caratteristiche del sospetto se un’altra persona è all’origine della traccia). Il lavoro del perito presentato in sede dibattimentale deve essere non solo corretto, ma deve essere correttamente interpretato da persone con formazione prettamente non scientifica, siano essi giudici, procuratori o avvocati. La Corte, pur essendo talvolta in possesso di solidi elementi di giudizio, si trova in ogni caso ad operare in condizioni di incertezza, poiché chiamata ad esprimere un giudizio su fatti che si sono verificati nel passato. L’incertezza non può essere eliminata, ma può essere misurata attraverso le probabilità. E’ indubbio come la comprensione del calcolo delle probabilità ponga difficoltà a tutti gli indidivui, e questo è valido sia per soggetti con formazione umanistica sia per soggetti con formazione scientifica. Gli elementi di prova, scientifici e non scientifici, da considerare congiuntamente al fine di quantificare in termini probabilistici l’incertezza sul caso in esame possono essere molti, e le leggi che permettono di valutare e combinare la probabilità di eventi incerti sono sovente contrarie all’intuizione. Generalmente le persone ragionano in modo intuitivo di fronte all’incertezza, e a questo proposito esiste una consistente letteratura di casi di errori giudiziari che sono stati indotti da ragionamenti errati fondati su un utilizzo improprio del calcolo delle probabilità. Tutto questo ha originato un forte dibattito e ha posto l'attenzione su un certo numero di domande riguardanti (a) come il valore probatorio degli indizi venga calcolato, (b) il significato della statistica presentata nel rapporto peritale, (c) come questo dato debba essere gestito in collegamento con altri elementi di prova raccolti durante il procedimento e (d) come il valore probatorio debba essere gestito per poter coerentemente prendere una decisione giuridica sul caso in esame. Lo scopo di questo capitolo è capire come sia possible quantificare la forza dell’evidenza raccolta a sostegno delle ipotesi di interesse per le parti, e a tal fine verranno approfonditi i punti (b) e (c).
2012
Elementi per una genetica forense
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