Riconoscere e studiare la presenza della dimensione onirica nell'opera di Kafka significa sottrarre quest'ultima a ipotesi ermeneutiche fondate sulle categorie dell'assurdo, del surreale, del fantastico. La familiarità che, dal 1912 in avanti, Kafka via via acquista con gli stati fra il sonno e la veglia gli fa conoscere sempre più a fondo la sintassi onirica che ormai sa essere il linguaggio della sua letteratura. Riflettendo sul sogno, Kafka lavora al potenziamento della coscienza. Lavora per estendere l’attenzione vigile alla dimensione onirica – ampliata e differenziata – e trarre da essa quelle modalità di osservazione e narrazione del mondo che, sole, possono rispondere al suo disumano sforzo di costituzione di senso con e nella letteratura. Il risultato è un’opera che con crescente semplicità fonde il discorso del realismo con quello dell’onirico. La frase, il passo, la pagina kafkiana si perfezionano in questa direzione.
Autori: | Andreina Lavagetto (Corresponding) |
Data di pubblicazione: | 2019 |
Titolo: | Retorica onirica in Franz Kafka. Der Process |
Titolo del libro: | Il pensiero e l'emozione. La rappresentazione del sogno in letteratura, a cura di Andreina Lavagetto |
Appare nelle tipologie: | 3.1 Articolo su libro |
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