Tra le tante opere che nel corso del Cinquecento vengono redatte in difesa di Savonarola, i Vulnera diligentis costituiscono uno dei documenti più significativi. L'autore è un frate di San Marco che proprio nel convento fiorentino ha trascorso due anni e mezzo a stretto contatto col predicatore di Ferrara. Quando nel 1518 mette mano ai Vulnera diligentis, Luschino si trova nella prigione di San Marco, dove sconta una condanna al carcere a vita per un omicidio preterintenzionale di una decina di anni prima. I Vulnera diligentis, di impianto agiografico, si propongono di difendere la memoria di Savonarola a vent'anni dalla sua morte, scandagliando i trascorsi del domenicano nei suoi aspetti biografici, dottrinali e miracolistici. La forma dialogica dello scritto contribuisce ad assicurare una costante tensione dialettica tra le argomentazioni del piagnone e quelle dei suoi agguerriti interlocutori antisavonaroliani.
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Titolo: | Vulnera diligentis | |
Data di pubblicazione: | 2002 | |
Appare nelle tipologie: | 1.02 Edizione critica di testi/Edizione critica di scavo |