Il passaggio di secolo tra fine Cinquecento e inizio Seicento rappresenta un momento cruciale nella storia giapponese. Fonti successive hanno spesso tentato di tracciare un quadro generale che rendesse intelligibile e sensato il rapido incalzare degli eventi che lo contraddistingue. Le grandi narrazioni, così come i ritratti memorabili dei loro protagonisti, offrono una visione d’insieme sicuramente utile, ma che rischia di eclissare la dimensione dell’individuo e presentare al lettore omogeneità fittizie costruite a posteriori. Da qui la necessità di orientare lo sguardo verso resoconti privati, che restituiscano profondità al discorso storiografico attraverso un salutare confronto con le discipline filosofico-letterarie. Il Minokagami 身自鏡 (“Lo specchio di me stesso”) costituisce un esempio rappresentativo di narrativa personale legata a un membro dell’élite samurai. Si tratta di uno scritto autobiografico compilato nel 1617 da Tamaki Yoshiyasu 玉木吉保 (1552-1633), vassallo del clan Mōri, che ripercorre le traversie del suo autore dall’infanzia fino all’età di sessantasei anni. Questo saggio intende tracciare i riferimenti poetici e gli excursus letterari inseriti nel tessuto del testo, analizzando il Minokagami in chiave sociologica per meglio comprenderne le istanze motivazionali. In questo modo, risulterà chiaro come la scrittura autobiografica non si esaurisca nella metafora del rispecchiamento suggerita dal titolo, ma implichi una articolata costruzione simbolico-letteraria che produce piuttosto che riflettere passivamente la realtà storica dei fatti.

Lo specchio del guerriero: forme di autorappresentazione e riflessi letterari nel Minokagami di Tamaki Yoshiyasu

TOMMASI, PIER CARLO
2018-01-01

Abstract

Il passaggio di secolo tra fine Cinquecento e inizio Seicento rappresenta un momento cruciale nella storia giapponese. Fonti successive hanno spesso tentato di tracciare un quadro generale che rendesse intelligibile e sensato il rapido incalzare degli eventi che lo contraddistingue. Le grandi narrazioni, così come i ritratti memorabili dei loro protagonisti, offrono una visione d’insieme sicuramente utile, ma che rischia di eclissare la dimensione dell’individuo e presentare al lettore omogeneità fittizie costruite a posteriori. Da qui la necessità di orientare lo sguardo verso resoconti privati, che restituiscano profondità al discorso storiografico attraverso un salutare confronto con le discipline filosofico-letterarie. Il Minokagami 身自鏡 (“Lo specchio di me stesso”) costituisce un esempio rappresentativo di narrativa personale legata a un membro dell’élite samurai. Si tratta di uno scritto autobiografico compilato nel 1617 da Tamaki Yoshiyasu 玉木吉保 (1552-1633), vassallo del clan Mōri, che ripercorre le traversie del suo autore dall’infanzia fino all’età di sessantasei anni. Questo saggio intende tracciare i riferimenti poetici e gli excursus letterari inseriti nel tessuto del testo, analizzando il Minokagami in chiave sociologica per meglio comprenderne le istanze motivazionali. In questo modo, risulterà chiaro come la scrittura autobiografica non si esaurisca nella metafora del rispecchiamento suggerita dal titolo, ma implichi una articolata costruzione simbolico-letteraria che produce piuttosto che riflettere passivamente la realtà storica dei fatti.
2018
Orizzonti giapponesi: ricerche, idee, prospettive
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10278/3704067
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