Il cristiano monofisita Yaḥyā Ibn ʿAdī, filosofo, teologo, apologista, traduttore e commentatore di Aristotele, riscuote da molto e con buona ragione l’interesse degli studiosi. In L’affinamento dei caratteri, Yaḥyā Ibn ʿAdī esordisce spiegando cosa lo ha spinto alla stesura del libro, principalmente la volontà d’essere utile agli altri. Ad alcune premesse introduttive, l'autorefa seguire un momento costruttivo, che è l’indicazione e l’attenta rappresentazione dei caratteri buoni (al-aḫlāq al-ḥasanah) e di quelli cattivi (al-aḫlāq al-radīʾah). Offre inoltre un interessante inciso sulle qualità classificabili variamente come virtù o vizio (faḍīlah, raḏīlah), a seconda delle persone che li possiedono e delle condizioni della loro vita. Passa quindi al metodo dell’affinamento caratteriale, e fornisce le precise modalità di contenimento delle anime appetitiva e irascibile e di potenziamento dell’anima razionale. A coronamento del percorso, Yaḥyā Ibn ʿAdī affronta la descrizione dell’uomo detto «perfetto» o «completo» (kāmil, tāmm) perché ha raggiunto la sommità della formazione, in possesso di tutti i caratteri buoni e completamente privo di manchevolezze e vizi, «più simile agli angeli che agli uomini».
Yaḥyā Ibn ʿAdī, L'affinamento dei caratteri. (Kitāb tahḏīb al-aḫlāq). Un trattato di etica del X secolo
Zilio-Grandi Ida
2019-01-01
Abstract
Il cristiano monofisita Yaḥyā Ibn ʿAdī, filosofo, teologo, apologista, traduttore e commentatore di Aristotele, riscuote da molto e con buona ragione l’interesse degli studiosi. In L’affinamento dei caratteri, Yaḥyā Ibn ʿAdī esordisce spiegando cosa lo ha spinto alla stesura del libro, principalmente la volontà d’essere utile agli altri. Ad alcune premesse introduttive, l'autorefa seguire un momento costruttivo, che è l’indicazione e l’attenta rappresentazione dei caratteri buoni (al-aḫlāq al-ḥasanah) e di quelli cattivi (al-aḫlāq al-radīʾah). Offre inoltre un interessante inciso sulle qualità classificabili variamente come virtù o vizio (faḍīlah, raḏīlah), a seconda delle persone che li possiedono e delle condizioni della loro vita. Passa quindi al metodo dell’affinamento caratteriale, e fornisce le precise modalità di contenimento delle anime appetitiva e irascibile e di potenziamento dell’anima razionale. A coronamento del percorso, Yaḥyā Ibn ʿAdī affronta la descrizione dell’uomo detto «perfetto» o «completo» (kāmil, tāmm) perché ha raggiunto la sommità della formazione, in possesso di tutti i caratteri buoni e completamente privo di manchevolezze e vizi, «più simile agli angeli che agli uomini».File | Dimensione | Formato | |
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