Ivan Aksenov è una delle figure più neglette della letteratura russa di inizio Novecento. I pochi studiosi che ne hanno notato la grande originalità interpretano i suoi versi soprattutto come applicazione di principî di pittura cubista in poesia, alla luce delle esperienze di Majakovskij & Co.; tali indagini denotano una scarsa conoscenza dell’autore, che non mancò di dichiarare l’inconciliabilità tra i due media artistici. Questo libro si pone dunque come primo studio sistematico della poesia di Aksenov, partendo da una riflessione sullo stato filologico dei testi, per passare alla ricostruzione del suo pensiero estetico e ad analisi integrali dei componimenti poetici. Da ciò emerge un’inedita teoria dell’arte – che sviluppa idee di Tolstoj, Vjačeslav Ivanov e Freud – e una produzione in versi contraddistinta da ardite innovazioni metriche e da una poetica del flusso di coscienza con un urbanismo velatamente umoristico che ricorda autori come Apollinaire e Cendrars. Si intende così mettere in luce la peculiarità di Aksenov, unico poeta russo di area futurista ad aver partecipato, pur solo qualche mese, alla vita culturale di Parigi degli anni Dieci e fautore in patria di temi e stilemi in parte legati all’esprit nouveau francese.

Una voce parigina nel Futurismo russo: la poesia di Ivan Aksenov

Alessandro Farsetti
2017-01-01

Abstract

Ivan Aksenov è una delle figure più neglette della letteratura russa di inizio Novecento. I pochi studiosi che ne hanno notato la grande originalità interpretano i suoi versi soprattutto come applicazione di principî di pittura cubista in poesia, alla luce delle esperienze di Majakovskij & Co.; tali indagini denotano una scarsa conoscenza dell’autore, che non mancò di dichiarare l’inconciliabilità tra i due media artistici. Questo libro si pone dunque come primo studio sistematico della poesia di Aksenov, partendo da una riflessione sullo stato filologico dei testi, per passare alla ricostruzione del suo pensiero estetico e ad analisi integrali dei componimenti poetici. Da ciò emerge un’inedita teoria dell’arte – che sviluppa idee di Tolstoj, Vjačeslav Ivanov e Freud – e una produzione in versi contraddistinta da ardite innovazioni metriche e da una poetica del flusso di coscienza con un urbanismo velatamente umoristico che ricorda autori come Apollinaire e Cendrars. Si intende così mettere in luce la peculiarità di Aksenov, unico poeta russo di area futurista ad aver partecipato, pur solo qualche mese, alla vita culturale di Parigi degli anni Dieci e fautore in patria di temi e stilemi in parte legati all’esprit nouveau francese.
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