Partendo dal lavoro di Alex Woloch sul rapporto “distributivo” fra personaggio principale e personaggi secondari (ma tenendo conto di altri studi), il saggio analizza il modo in cui, nel 'Tristram Shandy' di Laurence Sterne, i personaggi minori assumono un ruolo periferico per permettere al narratore di puntare l’attenzione sull’eroe eponimo del romanzo, ossia su se stesso. I personaggi (quelli minori ma anche alcuni “meno minori” o “quasi-maggiori”, come il padre e lo zio Shandy) hanno sicuramente la funzione di costituire lo sfondo per la costruzione a tutto tondo dell’eroe narratore e, soprattutto, sono parte integrante del suo essere, inteso come risultato dell’ermeneutica fenomonologica della realtà interpersonale. Contemporaneamente, però, essi possiedono una concretezza e consistenza ben superiore a quella assegnata da Woloch nella sua idea del “character-space”: pur apparendo come "piatti", nella dicotomia proposta da E.M. Forster, non solo forniscono occasione di mettere in rilievo la “rotondità” dell’eroe-narratore, ma ne mettono in dubbio uno statuto facilmente acquisito di eroe centrale (in quanto oggetto della narrazione biografica) e di indurre il lettore a postulare uno statuto diverso: di eroe in quanto “assenza”. Tale è, emblematicamente, la funzione di Yorick, personaggio centrale che però muore all’inizio, per ricomparire più volte nel corso del romanzo, e diventa così presente da dire lui le parole conclusive del romanzo. Yorick diviene anch’esso un alter-ego dell’autore, quanto e se non più di Tristram Shandy: perciò questo personaggio “periferico” assume le funzioni dell’ego dell’autore portando il personaggio minore a un ruolo centrale nell'economia morale e narrativa.
La rinascita di Yorick. Personaggi minori e maggiori nel 'Tristram Shandy' di Laurence Sterne
Gregori, Flavio
2017-01-01
Abstract
Partendo dal lavoro di Alex Woloch sul rapporto “distributivo” fra personaggio principale e personaggi secondari (ma tenendo conto di altri studi), il saggio analizza il modo in cui, nel 'Tristram Shandy' di Laurence Sterne, i personaggi minori assumono un ruolo periferico per permettere al narratore di puntare l’attenzione sull’eroe eponimo del romanzo, ossia su se stesso. I personaggi (quelli minori ma anche alcuni “meno minori” o “quasi-maggiori”, come il padre e lo zio Shandy) hanno sicuramente la funzione di costituire lo sfondo per la costruzione a tutto tondo dell’eroe narratore e, soprattutto, sono parte integrante del suo essere, inteso come risultato dell’ermeneutica fenomonologica della realtà interpersonale. Contemporaneamente, però, essi possiedono una concretezza e consistenza ben superiore a quella assegnata da Woloch nella sua idea del “character-space”: pur apparendo come "piatti", nella dicotomia proposta da E.M. Forster, non solo forniscono occasione di mettere in rilievo la “rotondità” dell’eroe-narratore, ma ne mettono in dubbio uno statuto facilmente acquisito di eroe centrale (in quanto oggetto della narrazione biografica) e di indurre il lettore a postulare uno statuto diverso: di eroe in quanto “assenza”. Tale è, emblematicamente, la funzione di Yorick, personaggio centrale che però muore all’inizio, per ricomparire più volte nel corso del romanzo, e diventa così presente da dire lui le parole conclusive del romanzo. Yorick diviene anch’esso un alter-ego dell’autore, quanto e se non più di Tristram Shandy: perciò questo personaggio “periferico” assume le funzioni dell’ego dell’autore portando il personaggio minore a un ruolo centrale nell'economia morale e narrativa.File | Dimensione | Formato | |
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