Heidegger interprete di Meister Eckhart

Heidegger interprete di Meister Eckhart L’articolo si concentra su alcuni degli aspetti dell’esperienza mistica di Meister Eckhart che maggiormente attrassero e anche influenzarono l’interprete Martin Heidegger. Quando Eckhart parla di Dio come di un niente, del niente divino che non è rappresentabile attraverso predicati oggettuali, ma insieme non è un nulla assoluto, bensì l’unità luminosa e inaggirabile costitutiva di tutte le cose, Heidegger vi riconosce sia un prezioso antidoto al teoreticismo teologico della Scolastica, sia le tracce di un pensiero radicalmente differente dal nichilismo positivista moderno. Dopo aver sottolineato anche alcune significative distanze tra il mistico medievale e il pensatore novecentesco, il saggio porta l’attenzione sul fenomeno della Gelassenheit in cui si conferma la possibile prossimità tra Heidegger ed Eckhart: l’effettiva serenità scaturisce dal lasciarsi prendere sino in fondo dall’essere della vita, che accade e fiorisce divina, senza perché.