Attraverso qualche minima essenza tratta da alcuni passi esemplari si percepisce forse quanto sia presente il profumo nella sensibilità letteraria e poetica greca e quale ruolo svolga. Nel saggio non viene trattato il profumo naturale trasmesso dai fiori, dai frutti, dai legni, ma di quello riprodotto in laboratorio, con pratiche complesse e spesso misteriose. Balsami, oli, mirre, incensi, misture aromatiche di ogni tipo attraverso microdosaggi, piante rare e delicate, formule e ricette segrete, da Oriente ad Occidente, sono arrivati fino a noi lasciando una traccia anche in testimonianze letterarie. Il profumo conservato in ampolle, in boccette altrettanto rare e preziose, ha una storia connessa non semplicemente con il lusso e il capriccio, ma anche con la fatica e il lavoro; il commercio, il traffico, il pericolo e la morte. er questa ragione ho scelto di allestire una piccola antologia personale di testi, attingendo dalla produzione letteraria, culturale e linguistica che mi è più vicina, senza preoccupazioni filologiche, accademiche o storico-letterarie, senza un austero atteggiamento critico-testuale, mescolando la prosa alta della Cronografia di Michele Psello (1018-1078) che descrive l’imperatrice Zoe intenta nell’arte della distillazione delle essenze con un componimento dal corpus poetico di Konstantinos P. Kavafis (1863-1933); e immergendo l’aroma di “Acqua di rose”, una canzone popolare della seconda metà del Novecento greco, con un successo (2012) intrepretato dalla voce di Elefteria Arvanitaki, una delle più interessanti della musica greca contemporanea. Tale commistione di prosa e poesia alta con musica e cinema tenta di descrivere alcune percezioni olfattive attraverso la parola, le immagini e la musica. La sfida è realizzare un testo capace di far percepire anche il profumo della letteratura greca meno conosciuta.
(Modern) Greek Aromas. An Olfactive Itinerary,
CARPINATO, Caterina
2017-01-01
Abstract
Attraverso qualche minima essenza tratta da alcuni passi esemplari si percepisce forse quanto sia presente il profumo nella sensibilità letteraria e poetica greca e quale ruolo svolga. Nel saggio non viene trattato il profumo naturale trasmesso dai fiori, dai frutti, dai legni, ma di quello riprodotto in laboratorio, con pratiche complesse e spesso misteriose. Balsami, oli, mirre, incensi, misture aromatiche di ogni tipo attraverso microdosaggi, piante rare e delicate, formule e ricette segrete, da Oriente ad Occidente, sono arrivati fino a noi lasciando una traccia anche in testimonianze letterarie. Il profumo conservato in ampolle, in boccette altrettanto rare e preziose, ha una storia connessa non semplicemente con il lusso e il capriccio, ma anche con la fatica e il lavoro; il commercio, il traffico, il pericolo e la morte. er questa ragione ho scelto di allestire una piccola antologia personale di testi, attingendo dalla produzione letteraria, culturale e linguistica che mi è più vicina, senza preoccupazioni filologiche, accademiche o storico-letterarie, senza un austero atteggiamento critico-testuale, mescolando la prosa alta della Cronografia di Michele Psello (1018-1078) che descrive l’imperatrice Zoe intenta nell’arte della distillazione delle essenze con un componimento dal corpus poetico di Konstantinos P. Kavafis (1863-1933); e immergendo l’aroma di “Acqua di rose”, una canzone popolare della seconda metà del Novecento greco, con un successo (2012) intrepretato dalla voce di Elefteria Arvanitaki, una delle più interessanti della musica greca contemporanea. Tale commistione di prosa e poesia alta con musica e cinema tenta di descrivere alcune percezioni olfattive attraverso la parola, le immagini e la musica. La sfida è realizzare un testo capace di far percepire anche il profumo della letteratura greca meno conosciuta.File | Dimensione | Formato | |
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