Lo scrittore svedese Harry Martinson elabora nei primi anni della sua attività (1929-1933) l’idea del nomade universale, sia sulla base delle proprie esperienze di viaggio, vagabondaggio e lavoro come marinaio, sia per gli impulsi letterari provenienti dall’ambiente modernista in cui si forma. La scrittura nomade indica un’assenza di meta e di appartenenza che permette di soffermarsi e osservare in modo nuovo; il nomade è lo scrittore che si apre così alla vastità del mondo per abbracciarne la molteplicità, con un’energia vitale che rappresenta anche una risposta all’inquietudine per le sorti del mondo nel periodo tra le due grandi guerre. Alla luce dell’elaborazione del concetto di “nomadismo” negli studi filosofici e letterari contemporanei (Gilles Deleuze e Félix Guattari, Kenneth White, Rosi Braidotti) si intende illustrare e analizzare questa poetica in relazione alla costruzione del soggetto autobiografico e dunque dell’autorialità che essa comporta; alle possibilità che essa offre di intrecciare prospettiva esistenziale e coscienza sociale; e all’interazione sul piano formale di elementi lirici, narrativi e saggistici.
Harry Martinson’s Prose Nomadism. A Comparative Reading of Resor utan mål, Kap Farväl!, and Vägen till Klockrike
CIARAVOLO, Massimo
2017-01-01
Abstract
Lo scrittore svedese Harry Martinson elabora nei primi anni della sua attività (1929-1933) l’idea del nomade universale, sia sulla base delle proprie esperienze di viaggio, vagabondaggio e lavoro come marinaio, sia per gli impulsi letterari provenienti dall’ambiente modernista in cui si forma. La scrittura nomade indica un’assenza di meta e di appartenenza che permette di soffermarsi e osservare in modo nuovo; il nomade è lo scrittore che si apre così alla vastità del mondo per abbracciarne la molteplicità, con un’energia vitale che rappresenta anche una risposta all’inquietudine per le sorti del mondo nel periodo tra le due grandi guerre. Alla luce dell’elaborazione del concetto di “nomadismo” negli studi filosofici e letterari contemporanei (Gilles Deleuze e Félix Guattari, Kenneth White, Rosi Braidotti) si intende illustrare e analizzare questa poetica in relazione alla costruzione del soggetto autobiografico e dunque dell’autorialità che essa comporta; alle possibilità che essa offre di intrecciare prospettiva esistenziale e coscienza sociale; e all’interazione sul piano formale di elementi lirici, narrativi e saggistici.File | Dimensione | Formato | |
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