Una volta riconosciuto che il Seneca morale e il Seneca tragico coincidono, le tragedie del filosofi cordovese contribuiscono a perfezionare la teoria stoica relativa alla passione. Al centro del progetto senecano è l'urgenza pedagogica nei confronti di Nerone, allo stesso modo in cui essa era, nei confronti di Lucilio, al centro dell'epistolario. Il male è rappresentato nelle sue sembianze più drammatiche e la funzione apotropaica di tale strategia è evidente. All'eroe in negativo si contrappone idealmente l'eroe stoico positivo: è il sapiens che è riuscito a dominare le passioni e che affronta sicuro il destino. In questo contesto un caso particolare è rappresentato della tragedia "Oedipus". In essa si assiste alla paradossale ricerca stoica della verità che, contemporaneamente, si trasforma in condanna: vale a dire, nel riconoscimento da parte dell’eroe del male dal lui inconsapevolmente compiuto. Il destino dunque sta sullo sfondo: tuttavia a esso possono (non: debbono) allinearsi le scelte dei singoli individui che, così facendo, manifestano la propria capacità decisionale e, insieme, il proprio dramma. Diversamente dalla dottrina stoica crisippea, Seneca è cioè disposto a riconoscere uno spazio all’interno del quale le pulsioni irrazionali possono essere gestite: ciò consentirebbe al proficiens di guadagnare una migliore padronanza di sé e, nel caso, di intravedere il raggiungimento della sapienza.

Teorie stoiche in Seneca tragico

MASO, Stefano
2017-01-01

Abstract

Una volta riconosciuto che il Seneca morale e il Seneca tragico coincidono, le tragedie del filosofi cordovese contribuiscono a perfezionare la teoria stoica relativa alla passione. Al centro del progetto senecano è l'urgenza pedagogica nei confronti di Nerone, allo stesso modo in cui essa era, nei confronti di Lucilio, al centro dell'epistolario. Il male è rappresentato nelle sue sembianze più drammatiche e la funzione apotropaica di tale strategia è evidente. All'eroe in negativo si contrappone idealmente l'eroe stoico positivo: è il sapiens che è riuscito a dominare le passioni e che affronta sicuro il destino. In questo contesto un caso particolare è rappresentato della tragedia "Oedipus". In essa si assiste alla paradossale ricerca stoica della verità che, contemporaneamente, si trasforma in condanna: vale a dire, nel riconoscimento da parte dell’eroe del male dal lui inconsapevolmente compiuto. Il destino dunque sta sullo sfondo: tuttavia a esso possono (non: debbono) allinearsi le scelte dei singoli individui che, così facendo, manifestano la propria capacità decisionale e, insieme, il proprio dramma. Diversamente dalla dottrina stoica crisippea, Seneca è cioè disposto a riconoscere uno spazio all’interno del quale le pulsioni irrazionali possono essere gestite: ciò consentirebbe al proficiens di guadagnare una migliore padronanza di sé e, nel caso, di intravedere il raggiungimento della sapienza.
2017
Studi su ellenismo e filosofia romana
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