Il volume rappresenta l’esito di una decennale ricerca condotta da Giulia Fogolari a partire dalla scoperta del luogo di culto e del suo scavo tra il 1946 e il 1954. L’edizione sistematica dei materiali è stata coordinata da chi scrive, avvalendosi di collaborazioni al fine di condurre a termine l’operazione iniziata con lunghe operazioni di restauro e schedatura sistematica. La ricerca mira ad inquadrare il santuario di Lagole nel contesto dei luoghi di culto veneti dell’età del ferro, individuando anche i principali contatti con i luoghi di culto transalpini. Il santuario di Lagole di Calalzo, che rappresenta uno dei più significativi luoghi di culto dell’Italia settentrionale, frequentato senza soluzione di continuità dal V secolo a.C. al IV sec. d.C., si configura come un santuario di confine legato alla presenza in loco di acque salutifere ad alto potere sfiammante. I votivi, circa 600, corredati da iscrizioni dedicatorie in venetico e in latino offrono lo spettro di una ritualità prettamente maschile incentrata probabilmente su transiti stagionali e militari.
Materiali veneti preromani e romani del santuario di Lagole di Calalzo al Museo di Pieve di Cadore
GAMBACURTA, Giovanna
2001-01-01
Abstract
Il volume rappresenta l’esito di una decennale ricerca condotta da Giulia Fogolari a partire dalla scoperta del luogo di culto e del suo scavo tra il 1946 e il 1954. L’edizione sistematica dei materiali è stata coordinata da chi scrive, avvalendosi di collaborazioni al fine di condurre a termine l’operazione iniziata con lunghe operazioni di restauro e schedatura sistematica. La ricerca mira ad inquadrare il santuario di Lagole nel contesto dei luoghi di culto veneti dell’età del ferro, individuando anche i principali contatti con i luoghi di culto transalpini. Il santuario di Lagole di Calalzo, che rappresenta uno dei più significativi luoghi di culto dell’Italia settentrionale, frequentato senza soluzione di continuità dal V secolo a.C. al IV sec. d.C., si configura come un santuario di confine legato alla presenza in loco di acque salutifere ad alto potere sfiammante. I votivi, circa 600, corredati da iscrizioni dedicatorie in venetico e in latino offrono lo spettro di una ritualità prettamente maschile incentrata probabilmente su transiti stagionali e militari.I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.