Mistici senza Dio: Schopenhauer, Nietzsche, Michelstaedter

Il confronto con Schopenhauer, Nietzsche e Michelstaedter viene proposto a partire dall'ipotesi che il loro sia un pensiero filosofico orientato a un'esperienza mistica positiva che si realizza nel tempo della morte di Dio e che, anche per questo, non rinuncia a un approccio gnoseologico al problema del senso e del destino dell'esistenza. La negazione inesorabile della volontà (Schopenhauer) e l'affermazione entusiastica del divenire (Nietzsche) sono due facce della stessa medaglia, che la filosofia della Persuasione (Michelstaedter) unisce e oltrepassa in modo singolare. I tre filosofi hanno in vista, ciascuno a proprio modo, la pace accogliente dell'essere e la possibilità di vivere pienamente percorrendo il cammino silenzioso della verità. Essi ci aiutano a capire che l'esperienza mistica si realizza nella forma della capacità di avere care tutte le cose, scorgendo in ogni essente e in ogni esperienza la traccia della totalità dell'essere.