Come Kierkegaard, Pessoa, o Simenon, Bob Dylan ha moltiplicato sé stesso anche attraverso un numero imprecisato di pseudonimi. Anzi, il suo stesso nome è un'invenzione, dato che alla nascita si chiamava Robert Allen Zimmerman. Importa pochissimo se la scelta del nuovo nome sia stata o meno ispirata da quello del poeta Dylan Thomas: da qui in avanti Dylan si trasforma sempre di nuovo tentando, paradossalmente, di essere ad ogni istante pienamente presente a sé stesso, in modo così intenso e dirompente da non sopportare di rivolgersi all'esterno se non attraverso l'espediente della maschera e della trasfigurazione. Vale per Dylan quello che Friedrich Nietzsche scrisse di sé stesso: «È il mio destino che io mi mostri soltanto con delle maschere». La capacità di stupire (sé stesso, prima e più che gli altri) dipende anche da questo, e rende davvero unica e inconfrontabile la qualità artistica della sua opera: «non credete a quelli che parlano di Woody Guthrie come suo predecessore, Dylan non ha né predecessori né successori, Dylan è venuto da Marte» (Edmondo Berselli).

La filosofia di Bob Dylan

BRIANESE, Giorgio
In corso di stampa

Abstract

Come Kierkegaard, Pessoa, o Simenon, Bob Dylan ha moltiplicato sé stesso anche attraverso un numero imprecisato di pseudonimi. Anzi, il suo stesso nome è un'invenzione, dato che alla nascita si chiamava Robert Allen Zimmerman. Importa pochissimo se la scelta del nuovo nome sia stata o meno ispirata da quello del poeta Dylan Thomas: da qui in avanti Dylan si trasforma sempre di nuovo tentando, paradossalmente, di essere ad ogni istante pienamente presente a sé stesso, in modo così intenso e dirompente da non sopportare di rivolgersi all'esterno se non attraverso l'espediente della maschera e della trasfigurazione. Vale per Dylan quello che Friedrich Nietzsche scrisse di sé stesso: «È il mio destino che io mi mostri soltanto con delle maschere». La capacità di stupire (sé stesso, prima e più che gli altri) dipende anche da questo, e rende davvero unica e inconfrontabile la qualità artistica della sua opera: «non credete a quelli che parlano di Woody Guthrie come suo predecessore, Dylan non ha né predecessori né successori, Dylan è venuto da Marte» (Edmondo Berselli).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10278/3681172
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