La ricerca pedagogica, invece, punta a stabilire le condizioni trascendentali, logiche e fattuali della possibilità e delle forme dell’esperienza educativa e formativa, intesa come relazione e direzione di senso che trasforma gli apprendimenti in talenti, l’empatia in relazione, e in forme particolari di relazione che danno forma alla relazione stessa, il comportamento in autonomia, il sapere in scelte e decisioni. In questo modo la ricerca pedagogica mira a descrivere e a spiegare le regolarità e i principi di legalità che trasformano i fenomeni naturali della soggettività in apprendimenti personali e le esperienze correlate in capacità intenzionate (capacitazioni) e in potere costituente (power agentivo). Per questo motivo, dal punto di vista del pedagogista, la metodologia e gli esperimenti della ricerca psicologica o sociale (come anche della ricerca antropologica) non sono altro che il prodotto di questo potere e di questa capacità intenzionante dell’umano. E per la stessa ragione, il metodo sperimentale e la modellistica delle scienze della mente, pur apprezzati nella loro correttezza e nei loro risultati sperimentali, chiedono ancora di essere giustificati. Ed è appunto questo il compito che si assume la pedagogia fondamentale: occorre cioè che essi vengano verificati e analizzati per quel che concerne il fondo delle operazioni concrete che, trasformando il potenziale dell’umano, li rende possibili e apprezzabili nella sfera dell’esperienza individuale e collettiva dell’apprendimento e della formazione.

Teoria della Formazione. Ricostruire la Pedagogia

MARGIOTTA, Umberto
2015-01-01

Abstract

La ricerca pedagogica, invece, punta a stabilire le condizioni trascendentali, logiche e fattuali della possibilità e delle forme dell’esperienza educativa e formativa, intesa come relazione e direzione di senso che trasforma gli apprendimenti in talenti, l’empatia in relazione, e in forme particolari di relazione che danno forma alla relazione stessa, il comportamento in autonomia, il sapere in scelte e decisioni. In questo modo la ricerca pedagogica mira a descrivere e a spiegare le regolarità e i principi di legalità che trasformano i fenomeni naturali della soggettività in apprendimenti personali e le esperienze correlate in capacità intenzionate (capacitazioni) e in potere costituente (power agentivo). Per questo motivo, dal punto di vista del pedagogista, la metodologia e gli esperimenti della ricerca psicologica o sociale (come anche della ricerca antropologica) non sono altro che il prodotto di questo potere e di questa capacità intenzionante dell’umano. E per la stessa ragione, il metodo sperimentale e la modellistica delle scienze della mente, pur apprezzati nella loro correttezza e nei loro risultati sperimentali, chiedono ancora di essere giustificati. Ed è appunto questo il compito che si assume la pedagogia fondamentale: occorre cioè che essi vengano verificati e analizzati per quel che concerne il fondo delle operazioni concrete che, trasformando il potenziale dell’umano, li rende possibili e apprezzabili nella sfera dell’esperienza individuale e collettiva dell’apprendimento e della formazione.
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