Conoscere un mestiere, possedere un titolo di studio, disporre delle abilità tecniche di una professione o dell’esperienza maturata in terre lontane erano nell’Italia del basso medioevo non soltanto caratteristiche personali o contrassegni di ruoli sociali: erano anche strumenti da mettere a frutto per migliorare la propria posizione nella società, sia a livello materiale sia a quello della considerazione e del prestigio. All’interno di un vasto progetto di ricerca collettiva sulla mobilità sociale nel medioevo italiano, questo volume pone il problema della misura in cui le conoscenze professionali operarono in quella fase storica come fattori di mobilità, focalizzando attraverso percorsi storici concreti le potenzialità più o meno reali del know-how ai molteplici livelli della cultura giuridica, delle pratiche mercantili e di mediazione politica, delle capacità tecniche o artistiche.
L'arte della promozione sociale. Uomini d'affari toscani come clienti di artisti fiamminghi
Veratelli, Federica
2016-01-01
Abstract
Conoscere un mestiere, possedere un titolo di studio, disporre delle abilità tecniche di una professione o dell’esperienza maturata in terre lontane erano nell’Italia del basso medioevo non soltanto caratteristiche personali o contrassegni di ruoli sociali: erano anche strumenti da mettere a frutto per migliorare la propria posizione nella società, sia a livello materiale sia a quello della considerazione e del prestigio. All’interno di un vasto progetto di ricerca collettiva sulla mobilità sociale nel medioevo italiano, questo volume pone il problema della misura in cui le conoscenze professionali operarono in quella fase storica come fattori di mobilità, focalizzando attraverso percorsi storici concreti le potenzialità più o meno reali del know-how ai molteplici livelli della cultura giuridica, delle pratiche mercantili e di mediazione politica, delle capacità tecniche o artistiche.I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.