In questo lavoro formulerò alcune generalizzazioni sulla distribuzione dei pronomi clitici e una proposta che non solo cerca di derivare queste generalizzazioni, ma tenta di rispondere anche alle molte domande che questi elementi funzionali pongono alla teoria sintattica (ad es. tipo di categoria e tipo di movimento). Riguardo alla distribuzione dei pronomi clitici si possono formulare le seguenti generalizzazioni: a) l’inventario dei pronomi clitici nelle lingue romanze è limitato. Anche in una lingua con un sistema ricco di pronomi clitici come l’italiano , non è possible realizzare qualunque complemento tramite un pronome di questo tipo. I pronomi clitici possono realizzare solo complementi interni al sintagma verbale (primari o secondari), ma non possono realizzare complementi esterni al sintagma verbale, cioè aggiunti (ad es. complementi temporali, causali, e locativi di cornice ‘frame locative’); b) le possibilità di estrazione dei pronomi clitici sono limitate. I pronomi clitici non possono essere estratti da configurazioni che rappresentano delle isole. I pronomi clitici si muovono dalla posizione merge all’interno del sintagma verbale alla posizione in cui vengono pronunciati. Queste due generalizzazioni possono essere spiegate tramite una unica ipotesi: il pronome clitico e il DP associato sono inseriti nella struttura come un unico DP “grande” (Torrego 1995, Belletti 1999, 2005, Cecchetto 2000, Uriagereka 2005, tra gli altri). Adottando questa ipotesi, il parallelismo tra le possibilità della cliticizzazione (Generalizzazione a) e le possibilità di estrazione (Generalizzazione b) può essere spiegato come segue: i complementi che ammettono l’estrazione dei pronomi clitici sono anche quelli che possono venir cliticizzati. Questa ipotesi ci permette dunque di proporre che la cliticizzazione sia di fatto un’operazione di estrazione da un DP grande. Le proposte relative al raddoppiamento del clitico presentano lo svantaggio di considerare il pronome clitico come la testa D(eterminante) del DP grande, cioè al pari di un articolo definito. Nonostante a prima vista questa ipotesi possa sembrare motivata dagli identici paradigmi di pronomi clitici e articoli definiti attestati in lingue come il francese, i pronomi clitici non possono venir considerati alla stregua degli articoli definiti. C’è evidenza empirica sufficiente, sia morfologica/fonologica sia semantica, da molte lingue romanze per concludere che essi realizzano categorie differenti.
Sui limiti dei pronomi clitici: inventario e estrazione
CARDINALETTI, Anna
2016-01-01
Abstract
In questo lavoro formulerò alcune generalizzazioni sulla distribuzione dei pronomi clitici e una proposta che non solo cerca di derivare queste generalizzazioni, ma tenta di rispondere anche alle molte domande che questi elementi funzionali pongono alla teoria sintattica (ad es. tipo di categoria e tipo di movimento). Riguardo alla distribuzione dei pronomi clitici si possono formulare le seguenti generalizzazioni: a) l’inventario dei pronomi clitici nelle lingue romanze è limitato. Anche in una lingua con un sistema ricco di pronomi clitici come l’italiano , non è possible realizzare qualunque complemento tramite un pronome di questo tipo. I pronomi clitici possono realizzare solo complementi interni al sintagma verbale (primari o secondari), ma non possono realizzare complementi esterni al sintagma verbale, cioè aggiunti (ad es. complementi temporali, causali, e locativi di cornice ‘frame locative’); b) le possibilità di estrazione dei pronomi clitici sono limitate. I pronomi clitici non possono essere estratti da configurazioni che rappresentano delle isole. I pronomi clitici si muovono dalla posizione merge all’interno del sintagma verbale alla posizione in cui vengono pronunciati. Queste due generalizzazioni possono essere spiegate tramite una unica ipotesi: il pronome clitico e il DP associato sono inseriti nella struttura come un unico DP “grande” (Torrego 1995, Belletti 1999, 2005, Cecchetto 2000, Uriagereka 2005, tra gli altri). Adottando questa ipotesi, il parallelismo tra le possibilità della cliticizzazione (Generalizzazione a) e le possibilità di estrazione (Generalizzazione b) può essere spiegato come segue: i complementi che ammettono l’estrazione dei pronomi clitici sono anche quelli che possono venir cliticizzati. Questa ipotesi ci permette dunque di proporre che la cliticizzazione sia di fatto un’operazione di estrazione da un DP grande. Le proposte relative al raddoppiamento del clitico presentano lo svantaggio di considerare il pronome clitico come la testa D(eterminante) del DP grande, cioè al pari di un articolo definito. Nonostante a prima vista questa ipotesi possa sembrare motivata dagli identici paradigmi di pronomi clitici e articoli definiti attestati in lingue come il francese, i pronomi clitici non possono venir considerati alla stregua degli articoli definiti. C’è evidenza empirica sufficiente, sia morfologica/fonologica sia semantica, da molte lingue romanze per concludere che essi realizzano categorie differenti.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
CILPR-2013-4-Cardinaletti.pdf
accesso aperto
Descrizione: Articolo principale
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
Accesso gratuito (solo visione)
Dimensione
197.4 kB
Formato
Adobe PDF
|
197.4 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.