Come gli altri Paesi dell'Africa mediterranea, il Marocco costituisce sin dalla seconda metà del XX secolo una riserva di migranti per il mercato del lavoro europeo. Tuttavia, dagli anni ’90, l’incremento dei flussi migratori verso l’Europa a partire soprattutto dall’Africa sub-sahariana, l'ha reso un’area di transito per quegli africani che tentano di raggiungere illegalmente le coste europee. Questi possono trascorrere anni nel Paese, vivendo il più delle volte in condizioni drammatiche, incapaci o impossibilitati a raggiungere la riva Nord del Mediterraneo e anche a rientrare a casa. Il contributo illustra le politiche marocchine sull'immigrazione, esaminando in particolare la legge 02-03 regolante l’ingresso, il soggiorno degli stranieri, l’immigrazione e l’emigrazione irregolare nel Regno del Marocco e ne evidenzia le conseguenze sui migranti. Tale legge, in larga misura prodotto delle politiche di esternalizzazione dei controlli migratori praticata dall'UE, determina un'azione decisamente repressiva nei confronti del traffico di esseri umani, che tuttavia comporta anche una forte penalizzazione degli irregolari, i quali conoscono gravi violazioni dei diritti fondamentali. Il contributo esamina, infine, la svolta sulle politiche migratorie realizzata dal governo del Marocco nel 2014, atta a sanare le gravi violazioni dei diritti umani in tale ambito, che se da un lato sembra presentare interessanti aperture, dall'altro pare confermare l'approccio repressivo.

Cittadinanza e migrazioni in Marocco: una svolta politica per una nuova retorica dei diritti umani.

DE POLI, Barbara
2015-01-01

Abstract

Come gli altri Paesi dell'Africa mediterranea, il Marocco costituisce sin dalla seconda metà del XX secolo una riserva di migranti per il mercato del lavoro europeo. Tuttavia, dagli anni ’90, l’incremento dei flussi migratori verso l’Europa a partire soprattutto dall’Africa sub-sahariana, l'ha reso un’area di transito per quegli africani che tentano di raggiungere illegalmente le coste europee. Questi possono trascorrere anni nel Paese, vivendo il più delle volte in condizioni drammatiche, incapaci o impossibilitati a raggiungere la riva Nord del Mediterraneo e anche a rientrare a casa. Il contributo illustra le politiche marocchine sull'immigrazione, esaminando in particolare la legge 02-03 regolante l’ingresso, il soggiorno degli stranieri, l’immigrazione e l’emigrazione irregolare nel Regno del Marocco e ne evidenzia le conseguenze sui migranti. Tale legge, in larga misura prodotto delle politiche di esternalizzazione dei controlli migratori praticata dall'UE, determina un'azione decisamente repressiva nei confronti del traffico di esseri umani, che tuttavia comporta anche una forte penalizzazione degli irregolari, i quali conoscono gravi violazioni dei diritti fondamentali. Il contributo esamina, infine, la svolta sulle politiche migratorie realizzata dal governo del Marocco nel 2014, atta a sanare le gravi violazioni dei diritti umani in tale ambito, che se da un lato sembra presentare interessanti aperture, dall'altro pare confermare l'approccio repressivo.
2015
I confini della cittadinanza nel nuovo Medio Oriente
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