Il saggio di Roberta Dreon sottolinea la rilevanza del ruolo della corporeità umana come modo primario nel quale ci troviamo ad appartenere e a rapportarci al mondo fin dalla nostra nascita, a praticarlo dall'interno, con la convinzione di fondo che l'esperienza non sia riducibile alla cognizione. Per articolare un approccio esistenziale o antropologico di questo tipo la studiosa propone di ricorrere alla costellazione dei concetti di abito, tecniche corporee, stile di vita. Appoggiandosi a Dewey, Dreon sostiene il carattere strutturale degli abiti di comportamento per organismi che dipendono fin dalla loro nascita da un ambiente naturale e sociale e che appaiono irriducibili a coscienze disincarnate. Con Mauss, sottolinea l'intreccio non districabile tra aspetti naturali, culturali e sociali rinvenibile nelle tecniche corporee più ordinarie e minute. Il concetto di stile è interpretato come possibilità di ripensare l'emergenza dell'individualità in un contesto largamente prepersonale (Merleau-Ponty) e sociale, ma anche per assumere criticamente alcuni aspetti largamente opachi del nostro agire, che appaiono implicitamente legati a forme di preferenza o di rifiuto stilistico, piuttosto che a intenzioni esplicite e a deliberazioni razionali.
Abiti, tecniche corporee e stili di vita
DREON, Roberta
2012-01-01
Abstract
Il saggio di Roberta Dreon sottolinea la rilevanza del ruolo della corporeità umana come modo primario nel quale ci troviamo ad appartenere e a rapportarci al mondo fin dalla nostra nascita, a praticarlo dall'interno, con la convinzione di fondo che l'esperienza non sia riducibile alla cognizione. Per articolare un approccio esistenziale o antropologico di questo tipo la studiosa propone di ricorrere alla costellazione dei concetti di abito, tecniche corporee, stile di vita. Appoggiandosi a Dewey, Dreon sostiene il carattere strutturale degli abiti di comportamento per organismi che dipendono fin dalla loro nascita da un ambiente naturale e sociale e che appaiono irriducibili a coscienze disincarnate. Con Mauss, sottolinea l'intreccio non districabile tra aspetti naturali, culturali e sociali rinvenibile nelle tecniche corporee più ordinarie e minute. Il concetto di stile è interpretato come possibilità di ripensare l'emergenza dell'individualità in un contesto largamente prepersonale (Merleau-Ponty) e sociale, ma anche per assumere criticamente alcuni aspetti largamente opachi del nostro agire, che appaiono implicitamente legati a forme di preferenza o di rifiuto stilistico, piuttosto che a intenzioni esplicite e a deliberazioni razionali.File | Dimensione | Formato | |
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