V. Borghini, Annotazioni sopra Giovanni Villani

Le Annotazioni sopra Giovanni Villani del cinquecentista Vincenzio Borghini rappresentano uno degli incunaboli della filologia dei testi volgari antichi e, insieme, un esempio della maturità intellettuale del circolo culturale riunito presso Cosimo I de' Medici, duca (e poi granduca) di Firenze. La presente edizione critica muove dagli scartafacci innumerevoli lasciati dal Borghini nel progredire dell'opera, in un cantiere che egli avrebbe voluto concludersi con una edizione criticamente sorvegliata della cronica trecentesca del Villani. L'onere dell'impresa, ovvero la ricchezza della tradizione manoscritta dell'opera, fu tale da impedirne la realizzazione, che Borghini avrebbe voluta accompagnata da annotazioni filologiche e linguistiche che dessero conto dell'operato dell'editore. Le stesse annotazioni, rimaste interrotte, sono appunto sopravvissute in concieri che ne rappresentano i diversi stadi di evoluzione, dai semplici appunti di servizio ai testi stesi con accutatezza stilistica e ricompattando per argomenti filologicamente e linguisticamente coerenti sedi diverse del testo del cronista trecentesco. L'edizione critica delle Annotazioni al Villani distingue i vari materiali e ne prospetta la plausibile tassonomia cronologica, dando a testo la lezione più avanzata (Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Fondo principale II.X.66) e in apparato la progreessione redazionale del manoscritto, e fornendo in appendice una prima raccolta organica di schede elaborate dal Borghini sull'opera del Villani, tramandata dal ms. della Biblioteca Corsiniana 43.A.2. Di ciascuno dei materiali manoscritti serviti al Borghini nella conduzione dell'opera la nota la testo fornisce accurata descrizione e ipotesi di datazione, ottenuta per comparazione con l'epistolario borghiniano ove attinente a questini filologiche. Una sezione speciale è dedicata alla ricostruzione della intricata vicenda redazionale delle Annotazioni stesse.