Il saggio indaga un aspetto meno conosciuto dell’opera del grande semiologo di Tartu: gli studi dedicati alla semiotica delle arti figurative. Si tratta di saggi, in parte inediti e tradotti in Italia per la prima volta dalla autrice del testo, dedicati non soltanto alla teoria e alla semiotica delle arti figurative, ma alla rappresentazione nelle sue svariate forme che vanno dal testo letterario a quello filmico, pittorico e architettonico. Gli scritti appartengono a periodi diversi: alcuni risalgono agli anni '70; altri, come Il fuoco nel vaso e Il ritratto, rappresentano alcuni dei suoi ultimissimi lavori. Il saggio in questione non vuole solo offrire il punto di vista di un illustre studioso di letteratura sulle arti visive, ma individuare, nel discorso lotmaniano dedicato alla rappresentazione, gli elementi portanti che permettono di vedere in Lotman un originale storico della cultura in ogni sua manifestazione più che un semiologo in senso stretto. Il testo suddiviso in quattro paragrafi parte dal tema classico dell’ut pictura poesis, messo in relazione con il concetto lotmaniano di insieme, per poi considerare il passaggio dal concetto di insieme a quello di dialogo, soprattutto nei testi che trattano temi legati all’architettura. Il paragrafo terzo tratta un argomento cruciale per Lotman: la retorica iconica e dal dialogo si giunge al conflitto. L’ultimo paragrafo si concentra sul tema della rappresentazione pittorica e analizza due scritti lotmaniani che si riferiscono rispettivamente al genere del ritratto e della natura morta.

Ju. M. Lotman i semiotika izobrazitel'nych iskusstv

BURINI, Silvia
2004-01-01

Abstract

Il saggio indaga un aspetto meno conosciuto dell’opera del grande semiologo di Tartu: gli studi dedicati alla semiotica delle arti figurative. Si tratta di saggi, in parte inediti e tradotti in Italia per la prima volta dalla autrice del testo, dedicati non soltanto alla teoria e alla semiotica delle arti figurative, ma alla rappresentazione nelle sue svariate forme che vanno dal testo letterario a quello filmico, pittorico e architettonico. Gli scritti appartengono a periodi diversi: alcuni risalgono agli anni '70; altri, come Il fuoco nel vaso e Il ritratto, rappresentano alcuni dei suoi ultimissimi lavori. Il saggio in questione non vuole solo offrire il punto di vista di un illustre studioso di letteratura sulle arti visive, ma individuare, nel discorso lotmaniano dedicato alla rappresentazione, gli elementi portanti che permettono di vedere in Lotman un originale storico della cultura in ogni sua manifestazione più che un semiologo in senso stretto. Il testo suddiviso in quattro paragrafi parte dal tema classico dell’ut pictura poesis, messo in relazione con il concetto lotmaniano di insieme, per poi considerare il passaggio dal concetto di insieme a quello di dialogo, soprattutto nei testi che trattano temi legati all’architettura. Il paragrafo terzo tratta un argomento cruciale per Lotman: la retorica iconica e dal dialogo si giunge al conflitto. L’ultimo paragrafo si concentra sul tema della rappresentazione pittorica e analizza due scritti lotmaniani che si riferiscono rispettivamente al genere del ritratto e della natura morta.
2004
LOTMANOVSKIJ SBORNIK 3
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