Ampia rassegna, con analisi di passi campione, della presenza del romanesco nel teatro dalla fine del XVI secolo all’inizio del XIX. Si parte dalle Stravaganze d’amore di Cristoforo Castelletti e dalla «commedia ridicolosa» secentesca compresa quella con intenti edificanti – con attenzione alla plurilingue pièce del Verucci, all’affermarsi della figura di Jacaccio, agli internezzi del Berneri, alla Fontana di Trevi del grande artista Bernini –, si attraversa il teatro settecentesco (che rivela nell’anonima commedia sulle Lavandare una nuova sensibilità sociale) per giungere all’età del Belli, con il teatro popolare e l’attività di Randanini e altri (viene sottolineata l’importanza della riduzion dialettale della Difone abbandonata del Metastasio). Ci si sofferma infine su Belli, sul suo interesse per il teatro attestato dalla setsura dei Bollettoni romaneschi, dai molti sonetti di soggetto teatrale e anche sulla teatralità intrinseca in tutti i suoi sonetti, legata a dinamiche di monologo dialogato, a una spiccata oralità e gestualità.
Sul teatro romanesco, in prosa e in versi
GIBELLINI, Pietro
2007-01-01
Abstract
Ampia rassegna, con analisi di passi campione, della presenza del romanesco nel teatro dalla fine del XVI secolo all’inizio del XIX. Si parte dalle Stravaganze d’amore di Cristoforo Castelletti e dalla «commedia ridicolosa» secentesca compresa quella con intenti edificanti – con attenzione alla plurilingue pièce del Verucci, all’affermarsi della figura di Jacaccio, agli internezzi del Berneri, alla Fontana di Trevi del grande artista Bernini –, si attraversa il teatro settecentesco (che rivela nell’anonima commedia sulle Lavandare una nuova sensibilità sociale) per giungere all’età del Belli, con il teatro popolare e l’attività di Randanini e altri (viene sottolineata l’importanza della riduzion dialettale della Difone abbandonata del Metastasio). Ci si sofferma infine su Belli, sul suo interesse per il teatro attestato dalla setsura dei Bollettoni romaneschi, dai molti sonetti di soggetto teatrale e anche sulla teatralità intrinseca in tutti i suoi sonetti, legata a dinamiche di monologo dialogato, a una spiccata oralità e gestualità.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
3 Teatro romanesco+n.doc
non disponibili
Tipologia:
Documento in Pre-print
Licenza:
Accesso chiuso-personale
Dimensione
107.5 kB
Formato
Microsoft Word
|
107.5 kB | Microsoft Word | Visualizza/Apri |
I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.