In questo lavoro, si studiano alcune traduzioni dall’inglese all’italiano per individuare eventuali tratti sintattici innovativi dell’italiano di oggi e valutare se essi possano essere attribuiti a interferenza: nel processo traduttivo, la lingua del testo di partenza e la lingua di arrivo si trovano infatti in una particolare situazione di contatto ed è prevedibile che la lingua di partenza influenzi la resa nella lingua della traduzione. Da un lato possiamo ipotizzare che l’interferenza sintattica, a differenza dei fenomeni di prestito lessicale e di calco morfologico, non avvenga in maniera casuale, ma che essa operi su aspetti particolarmente “vulnerabili” della lingua. In particolare esploreremo l’ipotesi che possano essere soggetti a interferenza solo i fenomeni di interfaccia, quelli cioè in cui la sintassi si integra con altri sistemi cognitivi. Abbiamo scelto di studiare la traduzione dei pronomi personali proprio perché il sistema pronominale si trova a cavallo tra la sintassi e la semantica / pragmatica. Dall’altro lato, poiché il sistema pronominale italiano è in fase di cambiamento, esso rappresenta un campo di indagine privilegiato per valutare se la lingua usata nelle traduzioni recepisca questo processo di cambiamento e possa eventualmente, data l’interferenza di cui si è detto, anche accelerarlo.

La traduzione dei pronomi: interferenza sintattica e cambiamento linguistico

CARDINALETTI, Anna
2004-01-01

Abstract

In questo lavoro, si studiano alcune traduzioni dall’inglese all’italiano per individuare eventuali tratti sintattici innovativi dell’italiano di oggi e valutare se essi possano essere attribuiti a interferenza: nel processo traduttivo, la lingua del testo di partenza e la lingua di arrivo si trovano infatti in una particolare situazione di contatto ed è prevedibile che la lingua di partenza influenzi la resa nella lingua della traduzione. Da un lato possiamo ipotizzare che l’interferenza sintattica, a differenza dei fenomeni di prestito lessicale e di calco morfologico, non avvenga in maniera casuale, ma che essa operi su aspetti particolarmente “vulnerabili” della lingua. In particolare esploreremo l’ipotesi che possano essere soggetti a interferenza solo i fenomeni di interfaccia, quelli cioè in cui la sintassi si integra con altri sistemi cognitivi. Abbiamo scelto di studiare la traduzione dei pronomi personali proprio perché il sistema pronominale si trova a cavallo tra la sintassi e la semantica / pragmatica. Dall’altro lato, poiché il sistema pronominale italiano è in fase di cambiamento, esso rappresenta un campo di indagine privilegiato per valutare se la lingua usata nelle traduzioni recepisca questo processo di cambiamento e possa eventualmente, data l’interferenza di cui si è detto, anche accelerarlo.
2004
Lingua, mediazione linguistica e interferenza
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10278/30887
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