Questo saggio propone una ricostruzione parallela dell???evoluzione del pensiero statistico e delle vicende degli apparati di rilevazione quantitativa in Italia negli ultimi due secoli. Lo sviluppo propriamente scientifico della disciplina è preso in esame a partire da un confronto tra il dibattito italiano e quello internazionale coevo, prestando particolare attenzione ai rapporti con le altre scienze sociali. I passaggi fondamentali di questo processo riguardano il ruolo attribuito nell???ottocento alla statistica come strumento privilegiato di razionalizzazione della pratica di governo, la successiva transizione da una concezione della disciplina come ???scienza sociale??? a quella di ???metodo???, l???emergere nel periodo tra le due guerre di una originale caratterizzazione della statistica italiana nello studio descrittivo delle distribuzioni e di un parallelo rifiuto della statistica inferenziale e campionaria, lo sviluppo tardivo dopo la seconda guerra mondiale di applicazioni ad ambiti diversi da quelli tipici delle scienze sociali. Le modalità attraverso le quali questo processo si incrociò con la parallela evoluzione della statistica ufficiale costituisce il filo conduttore della ricostruzione che qui si propone delle vicende secolari di una disciplina che presenta caratteristiche bifronti. L???aspetto in qualche modo originale di questa rilettura, fondata inevitabilmente su fonti secondarie, consiste appunto nel tentativo di tenere assieme il livello scientifico e quello per così dire amministrativo. Ricostruendone l???articolazione e i nessi reciproci, è possibile individuare una chiave di lettura nella tensione sotterranea fra le spinte provenienti da una logica tutta legata alla costruzione di ???dispositivi??? di indagine e talora di controllo, da una parte, e dall???altra dal tentativo di definire un autonomo ???campo??? disciplinare statistico, dotato di metodi propri.
La statistica fra scienza e amministrazione.
FAVERO, Giovanni
2011-01-01
Abstract
Questo saggio propone una ricostruzione parallela dell???evoluzione del pensiero statistico e delle vicende degli apparati di rilevazione quantitativa in Italia negli ultimi due secoli. Lo sviluppo propriamente scientifico della disciplina è preso in esame a partire da un confronto tra il dibattito italiano e quello internazionale coevo, prestando particolare attenzione ai rapporti con le altre scienze sociali. I passaggi fondamentali di questo processo riguardano il ruolo attribuito nell???ottocento alla statistica come strumento privilegiato di razionalizzazione della pratica di governo, la successiva transizione da una concezione della disciplina come ???scienza sociale??? a quella di ???metodo???, l???emergere nel periodo tra le due guerre di una originale caratterizzazione della statistica italiana nello studio descrittivo delle distribuzioni e di un parallelo rifiuto della statistica inferenziale e campionaria, lo sviluppo tardivo dopo la seconda guerra mondiale di applicazioni ad ambiti diversi da quelli tipici delle scienze sociali. Le modalità attraverso le quali questo processo si incrociò con la parallela evoluzione della statistica ufficiale costituisce il filo conduttore della ricostruzione che qui si propone delle vicende secolari di una disciplina che presenta caratteristiche bifronti. L???aspetto in qualche modo originale di questa rilettura, fondata inevitabilmente su fonti secondarie, consiste appunto nel tentativo di tenere assieme il livello scientifico e quello per così dire amministrativo. Ricostruendone l???articolazione e i nessi reciproci, è possibile individuare una chiave di lettura nella tensione sotterranea fra le spinte provenienti da una logica tutta legata alla costruzione di ???dispositivi??? di indagine e talora di controllo, da una parte, e dall???altra dal tentativo di definire un autonomo ???campo??? disciplinare statistico, dotato di metodi propri.File | Dimensione | Formato | |
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