Eschine nel 346 di fronte ai giudici del processo contro Timarco si appella alla condanna "positiva" di Socrate dicendo: "Ateniesi! Avete ucciso Socrate, il sofista, perché risultò che aveva educato Crizia, uno dei Trenta che avevano abbattuto la democrazia, e lascerete che Demostene venga a piattire per i suoi amici?" (Contro Timarco, 173). In questo passo emerge chiaramente il nesso che sussiste tra l'educazione socratica e la formazione del tiranno. Nella prima parte della presentazione, attraverso un'analisi delle fonti in merito alla biografia di Crizia, verranno sottolineati i legami che sussistevano tra di lui e Socrate e di conseguenza tra Socrate, Carmide e Platone. Si analizzerà la figura di Socrate come maestro (attraverso la lettura data da Platone nei primi dialoghi socratici, data da Aristofane nelle Nuvole e da Senofonte nei Memorabili) per individuare quanto il suo metodo aveva come scopo l'incidere sulla formazione dei giovani aristocratici. Nel caso specifico, si valuterà l'influenza avuta da Socrate nei confronti di Crizia, specialmente dal punto di vista del contenuto della sua proposta politica oligarchica e filospartana ma anche dal punto di vista del metodo dialogico da lui utilizzato in Tessaglia. Analizzando la figura di Crizia, si andranno a ricercare le sue caratteristiche "socratiche" e analizzando la figura di Socrate verrano evidenziate le caratteristiche che lo possono rendere un "maestro di giovani aristocratici". Grazie a questa analisi incrociata sarà possibile cogliere il legame che sussisteva tra Socrate e Crizia e l'evoluzione che ha subito in seguito alle vicende politiche degli ultimi quindici anni del quinto secolo a.C. Nella seconda parte, invece, individuando le strategie del metodo d'insegnamento socratico, sarà possibile effettuare un confronto con la retorica di Isocrate, la quale dichiaratamente si proponeva come una filosofia volta all'educazione dei politici. Inoltre verranno analizzati i legami che sussistevano tra Socrate e Isocrate e verrà fornito un commento a Busiride 11, 5-6 dove Isocrate difende Socrate dall'attacco di Policrate. Attraverso un'analisi comparata della metodologia pedagogica di Socrate e Isocrate verrà posta la seguente domanda, che si riallaccia alla prima parte della presentazione: "È possibile, contrariamente a quanto affermato esplicitamente sia da Isocrate sia dai platonici, affermare che Socrate si proponesse lo stesso fine e cioè l'educazione dei giovani politici?" Questa tesi verrà proposta come ipotesi ermeneutica nella terza parte della presentazione che inquadra la figura di Socrate all'interno del contesto politico e sociale dell'epoca. Dopo aver sottolineato la vicinanza tra Socrate ed Isocrate per quanto riguarda l'educazione dei politici, verrà sottolineata la profonda differenza politica e di status sociale dei giovani ai quali si rivolgevano. Socrate infatti si rivolgeva ai giovani aristocratici, Isocrate ai giovani nuovi ricchi. Verranno individuate nella necessità di distanziamento dalla sofistica, nella volontà di difendere Socrate dall'accusa di corruzione dei giovani aristocratici e nella maggiore efficacia del metodo, le motivazioni per le quali la vicinanza tra Socrate e Isocrate è stata negata da Platone e dai platonici e così dalla storiografia antica successiva. Negando la vicinanza di finalità tra Socrate e Isocrate veniva negato anche il ruolo formativo rivestito da Socrate nei confronti dei giovani aristocratici. Essi infatti non furono gli unici destinatari del suo insegnamento ma sicuramente rappresentavano per Socrate un uditorio privilegiato. I primi dialoghi platonici e i Memorabili di Senofonte avevano proprio questo scopo: negare il ruolo formativo che Socrate aveva avuto nei confronti di Crizia, di Alcibiade, di Carmide, i quali erano personaggi scomodi per l'Atene democratica sorta dopo il 404. Ma perché era necessario negare l'educazione socratica? 21 Attraverso un'analisi della diffusione dei mezzi artistici e letterari e della loro incidenza sull'opinione pubblica, si evidenzia quanto la produzione culturale fosse collegata alla propaganda politica e quanto lo stesso operato di Socrate sia stato oggetto di manipolazione. Per esemplificare: Aristofane ha influenzato il pubblico proponendo un'immagine di Socrate anassogarea, la quale sarà la stessa a cui ci si riferirà nell'accusa al processo. Aristofane ha così costruito un'immagine che sarà utilizzata dai democratici per uccidere un avversario della democrazia, in quanto maestro di Crizia (Policrate, Accusa contro Socrate); Platone e Senofonte hanno dovuto negare il ruolo educativo socratico, producendo un'apologia e costruendo (Platone) un'immagine di maestro anti-tradizionale. Così facendo hanno però dovuto estirpare tutti i legami, in quanto mezzi e finalità, che Socrate intratteneva con la sofistica e la retorica. Inoltre, per poter difendere post mortem il proprio maestro dall'accusa esplicita di corruzione dei giovani (ed implicita di corruzione di Crizia - essa pur non espressa chiaramente a causa dell'accordo fatto sotto l'arcontato di Euclide era di facile ricezione per tutti i partecipanti al processo) hanno dovuto cancellare i legami formativi che Socrate aveva intrattenuto con i giovani aristocratici. Investigando all'interno delle testimonianze dei suoi allievi e dei suoi critici e cercando di emanciparsi da esse è possibile cogliere la figura storica di un Socrate filospartano con attorno a sé una cerchia di giovani aristocratici oligarchi. Da questo però non deriva un Socrate attivo nella politica oligarchica o promotore di contenuti che poi verranno messi in atto dai suoi seguaci (primi fra tutti Crizia ed Alcibiade, i quali, tra l'altro, perseguiranno alla fine fazioni politiche contrapposte). Deriva invece un Socrate maestro di giovani aristocratici, maestro di filosofia e non di politica perché solo attraverso la filosofia sarà realizzabile una buona politica. Grazie a questo ultimo punto possiamo comprendere quanto il fine perseguito da Socrate ed Isocrate fosse il medesimo (l'educazione dei giovani) ma che lo strumento utilizzato, pur avendo in comune alcune tecniche retoriche, fosse totalmente differente pur assumendo lo stesso nome, philosophia. Da un lato troviamo la filosofia come stile di vita virtuoso fondato sulla ricerca della verità, dall'altro la filosofia come arte del bel dire fondata sull'opinione.

Socrate e l'educazione dei giovani aristocratici. Il caso di Crizia come esempio di mascheramento operato dai difensori socratici

CANDIOTTO, LAURA
2013-01-01

Abstract

Eschine nel 346 di fronte ai giudici del processo contro Timarco si appella alla condanna "positiva" di Socrate dicendo: "Ateniesi! Avete ucciso Socrate, il sofista, perché risultò che aveva educato Crizia, uno dei Trenta che avevano abbattuto la democrazia, e lascerete che Demostene venga a piattire per i suoi amici?" (Contro Timarco, 173). In questo passo emerge chiaramente il nesso che sussiste tra l'educazione socratica e la formazione del tiranno. Nella prima parte della presentazione, attraverso un'analisi delle fonti in merito alla biografia di Crizia, verranno sottolineati i legami che sussistevano tra di lui e Socrate e di conseguenza tra Socrate, Carmide e Platone. Si analizzerà la figura di Socrate come maestro (attraverso la lettura data da Platone nei primi dialoghi socratici, data da Aristofane nelle Nuvole e da Senofonte nei Memorabili) per individuare quanto il suo metodo aveva come scopo l'incidere sulla formazione dei giovani aristocratici. Nel caso specifico, si valuterà l'influenza avuta da Socrate nei confronti di Crizia, specialmente dal punto di vista del contenuto della sua proposta politica oligarchica e filospartana ma anche dal punto di vista del metodo dialogico da lui utilizzato in Tessaglia. Analizzando la figura di Crizia, si andranno a ricercare le sue caratteristiche "socratiche" e analizzando la figura di Socrate verrano evidenziate le caratteristiche che lo possono rendere un "maestro di giovani aristocratici". Grazie a questa analisi incrociata sarà possibile cogliere il legame che sussisteva tra Socrate e Crizia e l'evoluzione che ha subito in seguito alle vicende politiche degli ultimi quindici anni del quinto secolo a.C. Nella seconda parte, invece, individuando le strategie del metodo d'insegnamento socratico, sarà possibile effettuare un confronto con la retorica di Isocrate, la quale dichiaratamente si proponeva come una filosofia volta all'educazione dei politici. Inoltre verranno analizzati i legami che sussistevano tra Socrate e Isocrate e verrà fornito un commento a Busiride 11, 5-6 dove Isocrate difende Socrate dall'attacco di Policrate. Attraverso un'analisi comparata della metodologia pedagogica di Socrate e Isocrate verrà posta la seguente domanda, che si riallaccia alla prima parte della presentazione: "È possibile, contrariamente a quanto affermato esplicitamente sia da Isocrate sia dai platonici, affermare che Socrate si proponesse lo stesso fine e cioè l'educazione dei giovani politici?" Questa tesi verrà proposta come ipotesi ermeneutica nella terza parte della presentazione che inquadra la figura di Socrate all'interno del contesto politico e sociale dell'epoca. Dopo aver sottolineato la vicinanza tra Socrate ed Isocrate per quanto riguarda l'educazione dei politici, verrà sottolineata la profonda differenza politica e di status sociale dei giovani ai quali si rivolgevano. Socrate infatti si rivolgeva ai giovani aristocratici, Isocrate ai giovani nuovi ricchi. Verranno individuate nella necessità di distanziamento dalla sofistica, nella volontà di difendere Socrate dall'accusa di corruzione dei giovani aristocratici e nella maggiore efficacia del metodo, le motivazioni per le quali la vicinanza tra Socrate e Isocrate è stata negata da Platone e dai platonici e così dalla storiografia antica successiva. Negando la vicinanza di finalità tra Socrate e Isocrate veniva negato anche il ruolo formativo rivestito da Socrate nei confronti dei giovani aristocratici. Essi infatti non furono gli unici destinatari del suo insegnamento ma sicuramente rappresentavano per Socrate un uditorio privilegiato. I primi dialoghi platonici e i Memorabili di Senofonte avevano proprio questo scopo: negare il ruolo formativo che Socrate aveva avuto nei confronti di Crizia, di Alcibiade, di Carmide, i quali erano personaggi scomodi per l'Atene democratica sorta dopo il 404. Ma perché era necessario negare l'educazione socratica? 21 Attraverso un'analisi della diffusione dei mezzi artistici e letterari e della loro incidenza sull'opinione pubblica, si evidenzia quanto la produzione culturale fosse collegata alla propaganda politica e quanto lo stesso operato di Socrate sia stato oggetto di manipolazione. Per esemplificare: Aristofane ha influenzato il pubblico proponendo un'immagine di Socrate anassogarea, la quale sarà la stessa a cui ci si riferirà nell'accusa al processo. Aristofane ha così costruito un'immagine che sarà utilizzata dai democratici per uccidere un avversario della democrazia, in quanto maestro di Crizia (Policrate, Accusa contro Socrate); Platone e Senofonte hanno dovuto negare il ruolo educativo socratico, producendo un'apologia e costruendo (Platone) un'immagine di maestro anti-tradizionale. Così facendo hanno però dovuto estirpare tutti i legami, in quanto mezzi e finalità, che Socrate intratteneva con la sofistica e la retorica. Inoltre, per poter difendere post mortem il proprio maestro dall'accusa esplicita di corruzione dei giovani (ed implicita di corruzione di Crizia - essa pur non espressa chiaramente a causa dell'accordo fatto sotto l'arcontato di Euclide era di facile ricezione per tutti i partecipanti al processo) hanno dovuto cancellare i legami formativi che Socrate aveva intrattenuto con i giovani aristocratici. Investigando all'interno delle testimonianze dei suoi allievi e dei suoi critici e cercando di emanciparsi da esse è possibile cogliere la figura storica di un Socrate filospartano con attorno a sé una cerchia di giovani aristocratici oligarchi. Da questo però non deriva un Socrate attivo nella politica oligarchica o promotore di contenuti che poi verranno messi in atto dai suoi seguaci (primi fra tutti Crizia ed Alcibiade, i quali, tra l'altro, perseguiranno alla fine fazioni politiche contrapposte). Deriva invece un Socrate maestro di giovani aristocratici, maestro di filosofia e non di politica perché solo attraverso la filosofia sarà realizzabile una buona politica. Grazie a questo ultimo punto possiamo comprendere quanto il fine perseguito da Socrate ed Isocrate fosse il medesimo (l'educazione dei giovani) ma che lo strumento utilizzato, pur avendo in comune alcune tecniche retoriche, fosse totalmente differente pur assumendo lo stesso nome, philosophia. Da un lato troviamo la filosofia come stile di vita virtuoso fondato sulla ricerca della verità, dall'altro la filosofia come arte del bel dire fondata sull'opinione.
2013
Socratica III. Studies on Socrates, the Socratics, and the Ancient Socratic Literature
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