Le iscrizioni del reliquiario di S. Agata costituiscono un documento fondamentale per la comprensione di un’opera che, ancora oggi, riveste un ruolo importantissimo dal punto di vista culturale e cultuale, non solo per la città di Catania. L’iscrizione che corre attorno al basamento, sotto la fascia contente gli smalti, è redatta con una maiuscola gotica libraria (textura) non comune in Italia. Il testo è composto in esametri e celebra la committenza dei due vescovi di Catania, Marziale ed Elia, consentendo di ipotizzare una datazione tra il 1376 e il 1378. La seconda parte del testo contiene la sottoscrizione dell’artista, Giovanni di Bartolo, che segue uno schema tradizionale nell’ambito delle sottoscrizioni degli orafi senesi. Il testo sulla tavoletta sorretta da S. Agata è invece scritto con una maiuscola ispirata alla capitale classica e riporta il passo: “Mentem sanctam spontaneam”, tratto dall’agiografia della santa. Per il suo valore apotropaico il brano incontrò una larghissima diffusione, almeno dal secolo XIII, e si ritrova anche al di fuori del culto della martire.

Le iscrizioni del reliquiario a busto di sant’Agata

RICCIONI, Stefano
2010-01-01

Abstract

Le iscrizioni del reliquiario di S. Agata costituiscono un documento fondamentale per la comprensione di un’opera che, ancora oggi, riveste un ruolo importantissimo dal punto di vista culturale e cultuale, non solo per la città di Catania. L’iscrizione che corre attorno al basamento, sotto la fascia contente gli smalti, è redatta con una maiuscola gotica libraria (textura) non comune in Italia. Il testo è composto in esametri e celebra la committenza dei due vescovi di Catania, Marziale ed Elia, consentendo di ipotizzare una datazione tra il 1376 e il 1378. La seconda parte del testo contiene la sottoscrizione dell’artista, Giovanni di Bartolo, che segue uno schema tradizionale nell’ambito delle sottoscrizioni degli orafi senesi. Il testo sulla tavoletta sorretta da S. Agata è invece scritto con una maiuscola ispirata alla capitale classica e riporta il passo: “Mentem sanctam spontaneam”, tratto dall’agiografia della santa. Per il suo valore apotropaico il brano incontrò una larghissima diffusione, almeno dal secolo XIII, e si ritrova anche al di fuori del culto della martire.
2010
Sant'Agata. Il reliquiario a busto. Contributi interdisciplinari
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