Il monastero della Santissima Trinità in Monte Oliveto a Verona fu fondato sul finire dell’XI secolo dai monaci vallombrosani, che giunsero in città grazie al fondamentale apporto di Matilde di Canossa in pieno clima di Riforma Ecclesiale. L’istituzione, nell’ottica riformista, divenne così un avamposto strategico in un centro episcopale tradizionalmente filoimperiale e ostile al papato. L’articolo, sulla base delle fonti storiche, delle evidenze materiali e di un costante confronto stilistico con complessi affini, ripercorre le vicende architettoniche del cenobio proponendo una serrata scansione cronologica delle diverse campagne costruttive di epoca medievale: dalla fondazione, avvenuta nel 1073, alla riapertura del cantiere (1114-1117); dalle fasi romaniche (1117-1132) e tardoromaniche (fine del XII secolo) sino alle aggiunte trecentesche e al definitivo abbandono dei Vallombrosani (1443). Lo scopo della ricerca è di portare a un livello più ampio di conoscenza un monumento sinora negletto dalla critica, che tuttavia merita di essere reintegrato nel fervido dibattito critico sull’architettura romanica veronese e nord-italiana.

La chiesa della Santissima Trinità in Monte Oliveto a Verona. Analisi storico-architettonica della fabbrica vallombrosana (XI-XIV secolo)

PASSUELLO, ANGELO
2014-01-01

Abstract

Il monastero della Santissima Trinità in Monte Oliveto a Verona fu fondato sul finire dell’XI secolo dai monaci vallombrosani, che giunsero in città grazie al fondamentale apporto di Matilde di Canossa in pieno clima di Riforma Ecclesiale. L’istituzione, nell’ottica riformista, divenne così un avamposto strategico in un centro episcopale tradizionalmente filoimperiale e ostile al papato. L’articolo, sulla base delle fonti storiche, delle evidenze materiali e di un costante confronto stilistico con complessi affini, ripercorre le vicende architettoniche del cenobio proponendo una serrata scansione cronologica delle diverse campagne costruttive di epoca medievale: dalla fondazione, avvenuta nel 1073, alla riapertura del cantiere (1114-1117); dalle fasi romaniche (1117-1132) e tardoromaniche (fine del XII secolo) sino alle aggiunte trecentesche e al definitivo abbandono dei Vallombrosani (1443). Lo scopo della ricerca è di portare a un livello più ampio di conoscenza un monumento sinora negletto dalla critica, che tuttavia merita di essere reintegrato nel fervido dibattito critico sull’architettura romanica veronese e nord-italiana.
2014
CII
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