Questo libro sulla satira non parla dei bersagli e dei temi della parola critica, ma intende illustrare molto concretamente che cos’è la voce della satira e come sono fatti quelli che chiamiamo eroi satirici. Ossia come bisogna essere, quali virtù speciali bisogna avere e che cosa si deve fare per poter parlare liberamente e criticare il mondo che ci sta attorno. Luciano di Samosata sicuramente può insegnarci qualcosa in questo senso. Iniziamo con una galleria di figure tra le autorappresentazioni dell’autore, i suoi alias e gli eroi satirici, tra i quali spicca naturalmente il filosofo cinico Menippo di Gadara, che è anche un paradigma della composizione lucianea, insieme al dialogo socratico e alla commedia. Emergeranno così in sequenza le loro qualità, che poi approfondiremo in relazione alle strategie e alle azioni della satira. Prima di tutto vi saranno le virtù dell’essere, all’insegna di una alterità programmatica. Vengono poi le virtù del fare, perché talvolta sulle tracce degli eroi del mito ma anche della commedia gli eroi satirici compiono imprese incredibili, sempre però con un obiettivo ben preciso. Al centro dell’azione satirica sta, infatti, l’osservazione della realtà che ci circonda e perciò sono necessarie particolari qualità della vista: bisogna saper vedere da una prospettiva diversa e con occhi diversi, attraverso l’oxyderkia, la panopsia e lo straniamento, ciò che le convenzioni e l’abitudine ci impediscono di vedere nella vita di tutti i giorni. L’obiettivo è la parola satirica e la virtù fondamentale sarà la parrhesia, che ha origine nell’uguaglianza e nella libertà della democrazia ateniese, ma che, senza dimenticare il giambo e la commedia, passa attraverso Socrate e la prassi filosofica dei cinici: è la capacità e il coraggio di dire tutto davanti a tutti, senza inibizioni e senza timori dei rischi che si devono correre. Non è una qualità facile, e non è pure troppo gradita, ma è una euergesia, un contributo necessario per la vita degli uomini e della società. Infine parleremo del riso e della sua potenza, che nelle strategie della più ampia comunicazione rappresenta uno degli strumenti più efficaci, il segno dell’intelligenza e il sigillo dell’azione satirica.

Gli occhi e la lingua della satira. Studi sull'eroe satirico in Luciano di Samosata

CAMEROTTO, Alberto
2014-01-01

Abstract

Questo libro sulla satira non parla dei bersagli e dei temi della parola critica, ma intende illustrare molto concretamente che cos’è la voce della satira e come sono fatti quelli che chiamiamo eroi satirici. Ossia come bisogna essere, quali virtù speciali bisogna avere e che cosa si deve fare per poter parlare liberamente e criticare il mondo che ci sta attorno. Luciano di Samosata sicuramente può insegnarci qualcosa in questo senso. Iniziamo con una galleria di figure tra le autorappresentazioni dell’autore, i suoi alias e gli eroi satirici, tra i quali spicca naturalmente il filosofo cinico Menippo di Gadara, che è anche un paradigma della composizione lucianea, insieme al dialogo socratico e alla commedia. Emergeranno così in sequenza le loro qualità, che poi approfondiremo in relazione alle strategie e alle azioni della satira. Prima di tutto vi saranno le virtù dell’essere, all’insegna di una alterità programmatica. Vengono poi le virtù del fare, perché talvolta sulle tracce degli eroi del mito ma anche della commedia gli eroi satirici compiono imprese incredibili, sempre però con un obiettivo ben preciso. Al centro dell’azione satirica sta, infatti, l’osservazione della realtà che ci circonda e perciò sono necessarie particolari qualità della vista: bisogna saper vedere da una prospettiva diversa e con occhi diversi, attraverso l’oxyderkia, la panopsia e lo straniamento, ciò che le convenzioni e l’abitudine ci impediscono di vedere nella vita di tutti i giorni. L’obiettivo è la parola satirica e la virtù fondamentale sarà la parrhesia, che ha origine nell’uguaglianza e nella libertà della democrazia ateniese, ma che, senza dimenticare il giambo e la commedia, passa attraverso Socrate e la prassi filosofica dei cinici: è la capacità e il coraggio di dire tutto davanti a tutti, senza inibizioni e senza timori dei rischi che si devono correre. Non è una qualità facile, e non è pure troppo gradita, ma è una euergesia, un contributo necessario per la vita degli uomini e della società. Infine parleremo del riso e della sua potenza, che nelle strategie della più ampia comunicazione rappresenta uno degli strumenti più efficaci, il segno dell’intelligenza e il sigillo dell’azione satirica.
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