Nel convegno internazionale volto a interrogarsi, a cinquant’anni dalla comparsa dell’edizione italiana della monografia di Hugo Friedrich sulla lirica moderna europea. L’A. valuta l’adattabilità o meno di D’Annunzio alle categorie elaborate dal critico tedesco. Pietra d’inciampo riconosciuta dal critici e dai poeti novecenteschi, anche antidannunziani, il poeta italiano, cui la monografia di Friedrich dedica poca o punta attenzione come del resto ai poeti italiani, risponde solo in parte ai requisiti individuati da Friedrich come costituivi della modernità. Sul piano ideologico, l’avversione alla logica pragmatica e utilitaria della società borghese è presente in D’Annunzio ma non senza contraddizioni. Sul piano dell’estetica e della poetica, condivide la promozione dell’arte a valore para-religioso, sostitutivo della fede posta in crisi nella società cultura secolarizzata. Sul piano del linguaggio, la sperimentazione simbolistica rappresenta una fase della sia carriera, e non raggiunge il raffinato sperimentalismo di Pascoli. In sostanza ciò che rende estraneo D’Annunzio al quadro friedrichiano è la sua profonda convinzione che non si può essere moderni senza recuperare l’antico e la classicità: e in questo senso se la sua modernità può apparire limitata, D’Annunzio può per converso proporsi come antesignano della categoria di «post-moderno».

D’Annunzio versus Friedrich o la modernità dell’antico

GIBELLINI, Pietro
2012-01-01

Abstract

Nel convegno internazionale volto a interrogarsi, a cinquant’anni dalla comparsa dell’edizione italiana della monografia di Hugo Friedrich sulla lirica moderna europea. L’A. valuta l’adattabilità o meno di D’Annunzio alle categorie elaborate dal critico tedesco. Pietra d’inciampo riconosciuta dal critici e dai poeti novecenteschi, anche antidannunziani, il poeta italiano, cui la monografia di Friedrich dedica poca o punta attenzione come del resto ai poeti italiani, risponde solo in parte ai requisiti individuati da Friedrich come costituivi della modernità. Sul piano ideologico, l’avversione alla logica pragmatica e utilitaria della società borghese è presente in D’Annunzio ma non senza contraddizioni. Sul piano dell’estetica e della poetica, condivide la promozione dell’arte a valore para-religioso, sostitutivo della fede posta in crisi nella società cultura secolarizzata. Sul piano del linguaggio, la sperimentazione simbolistica rappresenta una fase della sia carriera, e non raggiunge il raffinato sperimentalismo di Pascoli. In sostanza ciò che rende estraneo D’Annunzio al quadro friedrichiano è la sua profonda convinzione che non si può essere moderni senza recuperare l’antico e la classicità: e in questo senso se la sua modernità può apparire limitata, D’Annunzio può per converso proporsi come antesignano della categoria di «post-moderno».
2012
La lirica moderna. Momenti, protagonisti, interpretazioni
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