1. Introduzione La manutenzione degli edifici pubblici è normata a livello legislativo, ma nel campo dell’architettura storica sono evidenti le difficoltà a recepire tali indicazioni, soprattutto per la mancanza di informazioni sulla tipologia dei parametri da considerare nella valutazione e controllo dello stato di conservazione dei materiali, anche successivamente all’intervento di restauro. La scelta di questi parametri dipende da numerosi fattori legati sia alla natura dei materiali che alle specifiche condizioni ambientali. La deposizione di particolato atmosferico rappresenta uno dei problemi più significativi in tema di manutenzione, anche per l’evidente impatto visivo prodotto [1, 2]. La città di Venezia ha registrato un sensibile aumento dell’attività legata al traffico aereo e portuale, con possibili ricadute in termini di maggiore quantità di polveri emesse in atmosfera e quindi depositate sulle superfici architettoniche [3, 4]. In questo lavoro vengono presentati i risultati preliminari di una ricerca volta alla valutazione dell’impatto derivante dalla deposizione di particolato atmosferico su supporti lapidei esposti in diverse aree della città di Venezia ed in particolare in prossimità dell’area portuale e in area aeroportuale (entroterra). I dati ottenuti consentiranno una prima stima dell’incidenza delle deposizioni di polveri sulle superfici lapidee veneziane e potranno essere utilizzati per la predisposizione dei piani di monitoraggio delle superfici architettoniche. 2. Il presente elaborato riporta gli esiti di uno studio preliminare sulla composizione della frazione inorganica, la morfologia e l’impatto prodotto dalle polveri depositate su superfici lapidee esposte in area aeroportuale e portuale a Venezia. I campioni di polveri prelevati sono stati confrontati con quelli provenienti da altre aree cittadine e dell’entroterra. 2.1 Parte sperimentale Provini di pietra d’Istria, pietra carbonatica molto diffusa nell’architettura veneziana e con porosità inferiore all’1%, sono stati esposti presso l’Aeroporto di Tessera (VE) e presso la sede della ex facoltà di Scienze MM.FF.NN. a Santa Marta (area portuale). Ogni 2 mesi e per complessivi 6 mesi di esposizione, diversi campioni provenienti dai due siti sono stati prelevati ed analizzati. Lo studio ha riguardato l’analisi morfologica (MO, SEM) e chimica (FTIR in ATR, EDX) dei depositi e l’analisi delle variazioni ponderali e cromatiche dei supporti esposti nelle due aree. I campioni di polveri raccolte nei due siti sono stati confrontati con quelli provenienti dal altre aree della città e dell’entroterra veneziano. 2.1.1. Risultati e discussione Le variazioni ponderali riscontrate sui campioni di pietra esposti in area portuale e aeroportuale non sono significative e dal confronto dei dati relativi ai diversi intervalli di esposizione si può ipotizzare che la deposizione non sia un fenomeno cumulativo, confermando lo stretto legame tra condizioni ambientali e meteorologiche e il processo stesso della deposizione del particolato. In termini del tutto generali si possono stimare quantità di particolato depositato in un anno pari a circa 5 g/m2, indipendentemente dal sito di esposizione. Dal punto di vista morfologico i depositi raccolti presentano alcune tipologie di particelle ricorrenti, come nel caso di quelle carboniose, caratterizzate da una superficie molto porosa e di quelle costituite prevalentemente da metalli (Fe) e da alluminosilicati (Fig.1), dalla caratteristica forma sferica. Queste tipologie di particelle, le cui dimensioni variano tra i 10 e i 100 micron circa, sono state individuate anche nei depositi raccolti dalle superfici architettoniche localizzate in diversi punti della città di Venezia e da alcuni edifici dell’entroterra. L’analisi FTIR in ATR indica una composizione molto simile per tutti i campioni, con la presenza preponderante di calcite e silicati. I campioni provenienti da Venezia contengono inoltre Sali derivanti dalla deposizione di aerosol marino. Non sono state rilevate interazioni chimiche tra i campioni di pietra esposti nelle due diverse zone (porto e aeroporto) e il particellato depositato, sono invece evidenti le variazioni cromatiche a seguito dell’esposizione, che dopo soli 6 mesi riportano valori di ΔE prossimi a 3, limite oltre il quale tali variazioni sono percepibili dall’occhio umano. 3. Conclusioni I depositi analizzati sono costituiti da un insieme di particelle contraddistinte da una notevole eterogeneità morfologica all’interno della quale è possibile comunque individuare alcune tipologie ricorrenti, la cui percentuale di presenza varia a seconda dal sito di provenienza del deposito, pur restando mediamente invariata la composizione della frazione inorganica. Dopo sei mesi di esposizione dei campioni di pietra d’Istria in area portuale e aeroportuale si rilevano variazioni cromatiche significative, da cui si evince la necessità di un controllo semestrale degli interventi di restauro e/o di prevenzione e l’urgenza di progetti di manutenzione preventiva per ridurre l’impatto del particolato sulle superfici architettoniche. Bibliografia [1] J. Watt, R. Hamilton, R.A. Lefèvre, A. Ionescu: “The effects of air pollution on Cultural Heritage”, Springer ed., London, 2009. [2] Vallega A., “The coastal cultural heritage facing coastal management”, J. Cult. Herit., 4, pp. 5- 24, 2003. [3] http://www.port.venice.it/files/page/130122apvstatistichedicembre12.pdf [4] http://www.veniceairport.com/wb/Rumore/Report/Report_rIIIq_2009.pdf

Studio della morfologia e della composizione dei depositi su superfici lapidee in area portuale ed aeroportuale a Venezia

BALLIANA, Eleonora;ZENDRI, Elisabetta;FALCHI, LAURA;IZZO, Francesca Caterina
2013-01-01

Abstract

1. Introduzione La manutenzione degli edifici pubblici è normata a livello legislativo, ma nel campo dell’architettura storica sono evidenti le difficoltà a recepire tali indicazioni, soprattutto per la mancanza di informazioni sulla tipologia dei parametri da considerare nella valutazione e controllo dello stato di conservazione dei materiali, anche successivamente all’intervento di restauro. La scelta di questi parametri dipende da numerosi fattori legati sia alla natura dei materiali che alle specifiche condizioni ambientali. La deposizione di particolato atmosferico rappresenta uno dei problemi più significativi in tema di manutenzione, anche per l’evidente impatto visivo prodotto [1, 2]. La città di Venezia ha registrato un sensibile aumento dell’attività legata al traffico aereo e portuale, con possibili ricadute in termini di maggiore quantità di polveri emesse in atmosfera e quindi depositate sulle superfici architettoniche [3, 4]. In questo lavoro vengono presentati i risultati preliminari di una ricerca volta alla valutazione dell’impatto derivante dalla deposizione di particolato atmosferico su supporti lapidei esposti in diverse aree della città di Venezia ed in particolare in prossimità dell’area portuale e in area aeroportuale (entroterra). I dati ottenuti consentiranno una prima stima dell’incidenza delle deposizioni di polveri sulle superfici lapidee veneziane e potranno essere utilizzati per la predisposizione dei piani di monitoraggio delle superfici architettoniche. 2. Il presente elaborato riporta gli esiti di uno studio preliminare sulla composizione della frazione inorganica, la morfologia e l’impatto prodotto dalle polveri depositate su superfici lapidee esposte in area aeroportuale e portuale a Venezia. I campioni di polveri prelevati sono stati confrontati con quelli provenienti da altre aree cittadine e dell’entroterra. 2.1 Parte sperimentale Provini di pietra d’Istria, pietra carbonatica molto diffusa nell’architettura veneziana e con porosità inferiore all’1%, sono stati esposti presso l’Aeroporto di Tessera (VE) e presso la sede della ex facoltà di Scienze MM.FF.NN. a Santa Marta (area portuale). Ogni 2 mesi e per complessivi 6 mesi di esposizione, diversi campioni provenienti dai due siti sono stati prelevati ed analizzati. Lo studio ha riguardato l’analisi morfologica (MO, SEM) e chimica (FTIR in ATR, EDX) dei depositi e l’analisi delle variazioni ponderali e cromatiche dei supporti esposti nelle due aree. I campioni di polveri raccolte nei due siti sono stati confrontati con quelli provenienti dal altre aree della città e dell’entroterra veneziano. 2.1.1. Risultati e discussione Le variazioni ponderali riscontrate sui campioni di pietra esposti in area portuale e aeroportuale non sono significative e dal confronto dei dati relativi ai diversi intervalli di esposizione si può ipotizzare che la deposizione non sia un fenomeno cumulativo, confermando lo stretto legame tra condizioni ambientali e meteorologiche e il processo stesso della deposizione del particolato. In termini del tutto generali si possono stimare quantità di particolato depositato in un anno pari a circa 5 g/m2, indipendentemente dal sito di esposizione. Dal punto di vista morfologico i depositi raccolti presentano alcune tipologie di particelle ricorrenti, come nel caso di quelle carboniose, caratterizzate da una superficie molto porosa e di quelle costituite prevalentemente da metalli (Fe) e da alluminosilicati (Fig.1), dalla caratteristica forma sferica. Queste tipologie di particelle, le cui dimensioni variano tra i 10 e i 100 micron circa, sono state individuate anche nei depositi raccolti dalle superfici architettoniche localizzate in diversi punti della città di Venezia e da alcuni edifici dell’entroterra. L’analisi FTIR in ATR indica una composizione molto simile per tutti i campioni, con la presenza preponderante di calcite e silicati. I campioni provenienti da Venezia contengono inoltre Sali derivanti dalla deposizione di aerosol marino. Non sono state rilevate interazioni chimiche tra i campioni di pietra esposti nelle due diverse zone (porto e aeroporto) e il particellato depositato, sono invece evidenti le variazioni cromatiche a seguito dell’esposizione, che dopo soli 6 mesi riportano valori di ΔE prossimi a 3, limite oltre il quale tali variazioni sono percepibili dall’occhio umano. 3. Conclusioni I depositi analizzati sono costituiti da un insieme di particelle contraddistinte da una notevole eterogeneità morfologica all’interno della quale è possibile comunque individuare alcune tipologie ricorrenti, la cui percentuale di presenza varia a seconda dal sito di provenienza del deposito, pur restando mediamente invariata la composizione della frazione inorganica. Dopo sei mesi di esposizione dei campioni di pietra d’Istria in area portuale e aeroportuale si rilevano variazioni cromatiche significative, da cui si evince la necessità di un controllo semestrale degli interventi di restauro e/o di prevenzione e l’urgenza di progetti di manutenzione preventiva per ridurre l’impatto del particolato sulle superfici architettoniche. Bibliografia [1] J. Watt, R. Hamilton, R.A. Lefèvre, A. Ionescu: “The effects of air pollution on Cultural Heritage”, Springer ed., London, 2009. [2] Vallega A., “The coastal cultural heritage facing coastal management”, J. Cult. Herit., 4, pp. 5- 24, 2003. [3] http://www.port.venice.it/files/page/130122apvstatistichedicembre12.pdf [4] http://www.veniceairport.com/wb/Rumore/Report/Report_rIIIq_2009.pdf
2013
“La chimica nella società sostenibile
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