Tradizionalmente interpretata come l’opera in cui culmina l’ontoteologia occidentale, la Scienza della logica viene oggi letta come un testo suscettibile di molteplici livelli di lettura e di analisi, aperto a interpretazioni sempre nuove e, soprattutto, feconde di sviluppi filosofici. Non sufficientemente indagato appare tuttavia proprio il rapporto logico esistente fra sé e altro da sé. "La logica e il 'suo' altro" propone invece un'interpretazione della Scienza della logica come esposizione delle condizioni che consentono di dire e di rapportarsi ad altro e ad altri: essa perciò, pur restando logica, è teoria di quella libertà che solitamente viene considerata di pertinenza dell’etica e della filosofia ‘pratica’. "La logica e il ‘suo’ altro" indaga pertanto le diverse forme speculative della relazione logica all’altro. L’analisi condotta mette in luce le difficoltà in cui si imbattono talune interpretazioni: non solo le due edizioni della dottrina dell’essere, ma l’intero arco del pensiero hegeliano, da Francoforte a Berlino, dimostrano che non c’è logica senza relazione all’altro, né alterità al di fuori della logica. La relazione all’altro appare così strutturalmente ineliminabile dal compito stesso della filosofia. L'opera consta di tre parti o sezioni: la prima sezione (“Il problema logico dell’alterità”) è dedicata alla delimitazione dell’ambito di indagine e alla ricostruzione dei momenti più significativi in cui il tema dell’altro si presenta nel corso del pensiero hegeliano, a partire dagli scritti giovanili. Tale sezione include due capitoli, rispettivamente sul significato dell’altro in senso dialettico-riflessivo e sulla genesi del concetto stesso a partire dai concetti di limite e infinito; la seconda sezione (“La logica inquieta: transitività, riflessività, sviluppo”), relativa alla specifica questione dell’alterità nella Scienza della logica, è strutturata in due capitoli concernenti le tre parti in cui risulta suddivisa la logica: il primo sul significato dell’alterità nella logica dell’essere (1ª ed. 1812 e 2ª ed. 1832) e in quella dell’essenza, il secondo sul significato dell’alterità all’interno della logica del concetto; la terza sezione, intitolata “L’eticità dell’altro”, infine, tematizza gli aspetti etico-intersoggettivi che emergono dalla considerazione logico-speculativa dell’alterità, e si struttura in due capitoli riguardanti l’uno gli aspetti etici del concetto hegeliano di negatività e alterità, l’altro, conclusivo, sul dibattito storiografico e speculativo sull’ablatio alteritatis entro le coordinate dialettico-speculative.

La logica e il 'suo' altro. Il problema dell'alterità nella "Scienza della logica" di Hegel

BELLAN, Alessandro
2002-01-01

Abstract

Tradizionalmente interpretata come l’opera in cui culmina l’ontoteologia occidentale, la Scienza della logica viene oggi letta come un testo suscettibile di molteplici livelli di lettura e di analisi, aperto a interpretazioni sempre nuove e, soprattutto, feconde di sviluppi filosofici. Non sufficientemente indagato appare tuttavia proprio il rapporto logico esistente fra sé e altro da sé. "La logica e il 'suo' altro" propone invece un'interpretazione della Scienza della logica come esposizione delle condizioni che consentono di dire e di rapportarsi ad altro e ad altri: essa perciò, pur restando logica, è teoria di quella libertà che solitamente viene considerata di pertinenza dell’etica e della filosofia ‘pratica’. "La logica e il ‘suo’ altro" indaga pertanto le diverse forme speculative della relazione logica all’altro. L’analisi condotta mette in luce le difficoltà in cui si imbattono talune interpretazioni: non solo le due edizioni della dottrina dell’essere, ma l’intero arco del pensiero hegeliano, da Francoforte a Berlino, dimostrano che non c’è logica senza relazione all’altro, né alterità al di fuori della logica. La relazione all’altro appare così strutturalmente ineliminabile dal compito stesso della filosofia. L'opera consta di tre parti o sezioni: la prima sezione (“Il problema logico dell’alterità”) è dedicata alla delimitazione dell’ambito di indagine e alla ricostruzione dei momenti più significativi in cui il tema dell’altro si presenta nel corso del pensiero hegeliano, a partire dagli scritti giovanili. Tale sezione include due capitoli, rispettivamente sul significato dell’altro in senso dialettico-riflessivo e sulla genesi del concetto stesso a partire dai concetti di limite e infinito; la seconda sezione (“La logica inquieta: transitività, riflessività, sviluppo”), relativa alla specifica questione dell’alterità nella Scienza della logica, è strutturata in due capitoli concernenti le tre parti in cui risulta suddivisa la logica: il primo sul significato dell’alterità nella logica dell’essere (1ª ed. 1812 e 2ª ed. 1832) e in quella dell’essenza, il secondo sul significato dell’alterità all’interno della logica del concetto; la terza sezione, intitolata “L’eticità dell’altro”, infine, tematizza gli aspetti etico-intersoggettivi che emergono dalla considerazione logico-speculativa dell’alterità, e si struttura in due capitoli riguardanti l’uno gli aspetti etici del concetto hegeliano di negatività e alterità, l’altro, conclusivo, sul dibattito storiografico e speculativo sull’ablatio alteritatis entro le coordinate dialettico-speculative.
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