Il contributo propone i primi risultati di un’indagine a tutto campo sui volgarizzamenti e la tradizione manoscritta dell’opera maggiore di Angelo Clareno (intitolata variamente dagli editori: Historia septem tribulationum o Liber chronicarum). A partire dall’individuazione di un testimone non ancora noto conservato a Porto, gli autori hanno ripreso i problemi filologici e storico-culturali dell’intero dossier, partendo dalla constatazione che le attuali edizioni critiche risultano ancora provvisorie e meritevoli di miglioramento. Viene dunque discussa: 1. la storia redazionale del testo (con una nuova analisi dell’ipotesi di una doppia redazione); 2. Il rapporto tra i testimoni latini; 3. La tradizione manoscritta dei volgarizzamenti; 4. Una analisi del più antico testimone, Roma, BNC, Vittorio Emanuele 1167 (con alcune ipotesi sull’ambiente di produzione e sui volgarizzamenti delle fonti francescane alla fine del XIV secolo in Toscana). The contribution proposes the provisional results of an investigation about the vulgarization and the manuscript tradition of Angelo Clareno's major work (variously entitled by the publishers: Historia septem tribulationum or Liber chronicarum). Starting from the identification of an unknown witness served in Porto, the authors have taken up the philological and historical-cultural problems of the entire dossier, starting from the observation that the current critical editions are still provisional and deserving of improvement. The following issues are therefore discussed: 1. the editorial history of the text (with a new analysis of the hypothesis of a double version of the text provided by the author); 2. The stemmatical relationship among the Latin manuscripts; 3. The manuscript tradition of the volgarizzamenti; 4. An analysis of the oldest witness, Rome, BNC, Vittorio Emanuele 1167 (with some observations about the milieu of production in the context of the vernacular translation of Franciscan sources at the end of the fourteenth century in Tuscany).

Il contributo propone i primi risultati di un’indagine a tutto campo sui volgarizzamenti e la tradizione manoscritta dell’opera maggiore di Angelo Clareno (intitolata variamente dagli editori: Historia septem tribulationum o Liber hronicarum). A partire dall’individuazione di un testimone non ancora noto conservato a Porto, gli autori hanno ripreso i problemi filologici e storico-culturali dell’intero dossier, partendo dalla constatazione che le attuali edizioni critiche risultano ancora provvisorie e meritevoli di miglioramento. Viene dunque discussa: 1. la storia redazionale del testo (con una nuova analisi dell’ipotesi di una doppia redazione); 2. Il rapporto tra i testimoni latini; 3. La tradizione manoscritta dei volgarizzamenti; 4. Una analisi del più antico testimone, Roma, BNC, Vittorio Emanuele 1167 (con alcune ipotesi sull’ambiente di produzione e sui volgarizzamenti delle fonti francescane alla fine del XIV secolo in Toscana).

Questione francescana e fonti volgari: il manoscritto Roma, BNC, Vitt. Em. 1167 e la tradizione delle Chronicae di Angelo Clareno

Sara Bischetti;Cristiano Lorenzi;Antonio Montefusco
2019-01-01

Abstract

Il contributo propone i primi risultati di un’indagine a tutto campo sui volgarizzamenti e la tradizione manoscritta dell’opera maggiore di Angelo Clareno (intitolata variamente dagli editori: Historia septem tribulationum o Liber hronicarum). A partire dall’individuazione di un testimone non ancora noto conservato a Porto, gli autori hanno ripreso i problemi filologici e storico-culturali dell’intero dossier, partendo dalla constatazione che le attuali edizioni critiche risultano ancora provvisorie e meritevoli di miglioramento. Viene dunque discussa: 1. la storia redazionale del testo (con una nuova analisi dell’ipotesi di una doppia redazione); 2. Il rapporto tra i testimoni latini; 3. La tradizione manoscritta dei volgarizzamenti; 4. Una analisi del più antico testimone, Roma, BNC, Vittorio Emanuele 1167 (con alcune ipotesi sull’ambiente di produzione e sui volgarizzamenti delle fonti francescane alla fine del XIV secolo in Toscana).
2019
33
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