Qual è il paradigma di cui facciamo uso quando pensiamo alla diversità? E che immagine ci rimanda del variegato e composito caleidoscopio di significati ad essa sottesi? Spesso, si tratta dell’immagine deformata di una diversità segmentata, semplificata e dimentica del fatto che tutti gli individui condividono il medesimo destino di essere uguali rispetto al fatto di essere diversi o, se lo si preferisce, di essere diversi all’interno dei vincoli posti da una costitutiva uguaglianza di fondo. La complessità del fenomeno disabilità pone, dunque, al centro della riflessione pedagogica la necessità di intraprendere un preciso percorso di pensiero, facendo ricorso ad un paradigma complesso (l’unico in grado di concepire diversità e unità come componenti complementari, in relazione dialogica permanente tra loro) e, conseguentemente, ad una precisa impostazione metodologica, quale l’attraversamento della tematica da più prospettive interpretative. A tal fine i contributi qui raccolti, offerti da storici dell’educazione, pedagogisti, psicologi, sociologi, pubblicisti e operatori educativi, e distribuiti in cinque sezioni, ciascuna dedicata a una possibile dimensione della diversità (storica, pedagogica, psicologica, la sociale ed esperienziale) e ai conseguenti bisogni educativi speciali, intendono offrire validi strumenti di riflessione, confronto e stimolo per coloro che, a vario titolo, intendano confrontarsi con una realtà tanto abusata, quanto misconosciuta o troppo superficialmente considerata.

Lo specchio deformante: vecchi e nuovi paradigmi della diversità

Ines Giunta
2013-01-01

Abstract

Qual è il paradigma di cui facciamo uso quando pensiamo alla diversità? E che immagine ci rimanda del variegato e composito caleidoscopio di significati ad essa sottesi? Spesso, si tratta dell’immagine deformata di una diversità segmentata, semplificata e dimentica del fatto che tutti gli individui condividono il medesimo destino di essere uguali rispetto al fatto di essere diversi o, se lo si preferisce, di essere diversi all’interno dei vincoli posti da una costitutiva uguaglianza di fondo. La complessità del fenomeno disabilità pone, dunque, al centro della riflessione pedagogica la necessità di intraprendere un preciso percorso di pensiero, facendo ricorso ad un paradigma complesso (l’unico in grado di concepire diversità e unità come componenti complementari, in relazione dialogica permanente tra loro) e, conseguentemente, ad una precisa impostazione metodologica, quale l’attraversamento della tematica da più prospettive interpretative. A tal fine i contributi qui raccolti, offerti da storici dell’educazione, pedagogisti, psicologi, sociologi, pubblicisti e operatori educativi, e distribuiti in cinque sezioni, ciascuna dedicata a una possibile dimensione della diversità (storica, pedagogica, psicologica, la sociale ed esperienziale) e ai conseguenti bisogni educativi speciali, intendono offrire validi strumenti di riflessione, confronto e stimolo per coloro che, a vario titolo, intendano confrontarsi con una realtà tanto abusata, quanto misconosciuta o troppo superficialmente considerata.
2013
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