In questo articolo si presenta il fenomeno degli Early School Leavers in Italia alla luce delle policy europee e dei dispositivi di prevenzione e compensazione della dispersione scolastica, in particolare delle Second Chance School (SCS) e della Formazione Professionale (VET). Quest’ultima, in particolare, si è configurata nel tempo come una via privilegiata di re-engagement scolastico per molti di coloro che hanno vissuto un precedente drop out. Tanto in chiave europea che italiana il rafforzamento di questo settore formativo viene considerato come un valido contrasto alla dispersione, in quanto scuola del fare, orientata al lavoro, più vicina al sentire dei giovani dropout. Il rischio in cui si incorre è di bypassare la comprensione di quei fattori individuali e sociali che intervengono nella scelta di una carriera formativa. Si discute l’importanza di concettualizzare e sostenere gli studi sul successo formativo nel re-engagement scolastico attraverso il focus sulla costituzione e il funzionamento dell’agency formativa dei ragazzi, sulla capacità cioè dei ragazzi di agire secondo obiettivi e prospettive a cui essi stessi danno valore. In questo passaggio consiste la chiave di volta per interventi volti a promuovere la partecipazione dei ragazzi in quanto agenti attivi e non semplici fruitori passivi di percorsi e soluzioni preconfezionati.

Una seconda occasione di partecipare: i percorsi di re-engagement formativo degli Early School Leavers in Italia tra agency e vulnerabilità

VITALE, GABRIELLA
2015-01-01

Abstract

In questo articolo si presenta il fenomeno degli Early School Leavers in Italia alla luce delle policy europee e dei dispositivi di prevenzione e compensazione della dispersione scolastica, in particolare delle Second Chance School (SCS) e della Formazione Professionale (VET). Quest’ultima, in particolare, si è configurata nel tempo come una via privilegiata di re-engagement scolastico per molti di coloro che hanno vissuto un precedente drop out. Tanto in chiave europea che italiana il rafforzamento di questo settore formativo viene considerato come un valido contrasto alla dispersione, in quanto scuola del fare, orientata al lavoro, più vicina al sentire dei giovani dropout. Il rischio in cui si incorre è di bypassare la comprensione di quei fattori individuali e sociali che intervengono nella scelta di una carriera formativa. Si discute l’importanza di concettualizzare e sostenere gli studi sul successo formativo nel re-engagement scolastico attraverso il focus sulla costituzione e il funzionamento dell’agency formativa dei ragazzi, sulla capacità cioè dei ragazzi di agire secondo obiettivi e prospettive a cui essi stessi danno valore. In questo passaggio consiste la chiave di volta per interventi volti a promuovere la partecipazione dei ragazzi in quanto agenti attivi e non semplici fruitori passivi di percorsi e soluzioni preconfezionati.
2015
XIII
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