Un mondo modernista? Note a partire dai rapporti a norma della Pascendi

The essay presents comparative remarks on the numerical diffusion of reports on modernism, on the curial management of the operation, on the anti-modernism framework of Pascendi (Councils of vigilance and press Censorship in particular), on the comprehension of the modernist issue as it emerges from the reports' authors. The research shows that several bishops do not consider modernism the obsessive problem represented by the papacy of Pius X.

Il contributo ripercorre in chave comparativa alcune tematiche rilevanti presentate dai saggi specifici sull'esecuzione della disposizione della enciclica Pascendi (poi ribadita dal motu proprio Sacrorum antistitum, nel 1910) relativa all'obbligo per gli ordinari diocesani e i superiori degli istituti regolari, di presentare a date scadenze una relazione sul modernismo in riferimento alla propria giurisdizione. Inoltre si aggiungono considerazioni di carattere generale e annotazioni specifiche sull'intera operazione. Particolare giuardo è dedicato: alla mappatura della cattolicità così come emerge attraverso i rapporti sul modernismo inviati dai vescovi dell'intero pianeta; alla gestione curiale dell’operazione rapporti a norma della Pascendi; ai consigli di vigilanza e ai censori della stampa come strumenti dell’antimodernismo raccomandati da Pio X; ad aspetti, caratteristiche, problemi e interpretazioni del modernismo così come risultano dalle rleazioni degli ordinari diocesani e dei superiori degli istituti religiosi. In sintesi si rileva che per non pochi ordinari diocesani il modernismo pare non avere costituito quell’ossessione che occupava i vertici della Chiesa cattolica e in particolare il papato. Di lì dubbi, incomprensioni, incertezze, ma anche – per alcuni – distinzioni e non condivisioni di giudizi e di modalità di intervento, che alimentarono un crescente distacco dell’episcopato cattolico nei confronti del pontificato di Pio X.