Dal secondo dopoguerra in poi il turismo internazionale è cresciuto costantemente diventando uno dei settori trainanti dell’economia mondiale. Questa crescita ha assunto proporzioni esponenziali grazie a tre importanti “rivoluzioni”: l’avvento e il diffondersi dell’utilizzo di internet e delle ICT applicate al turismo; l’abbattimento di barriere geo-politiche; la forte riduzione dei costi di trasporto con l’affermarsi dei voli “low-cost”. Nel 2014 si sono registrati un miliardo centotrentotto milioni di arrivi internazionali (Graf. 2.1) e secondo gli esperti dell’UNWTO – l’Organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di turismo – in base all’analisi delle serie storiche, la tendenza alla crescita del fenomeno turistico continuerà anche nei prossimi decenni, tant’è che si prevedono per il 2030 un miliardo e ottocento milioni di arrivi internazionali. Potranno, certo, registrarsi battute d’arresto, ma queste saranno circoscritte nel tempo e a determinate aree del pianeta e dovute per lo più a situazioni di tensione internazionale (focolai di guerra, attentati, crisi geo-politiche), a fenomeni naturali (alluvioni, terremoti, etc.) o a crisi economiche congiunturali. La crescita dei flussi turistici quindi proseguirà, anche se in base alle situazioni di contesto più o meno favorevoli tali flussi potranno cambiare direzione e privilegiare alcune destinazioni piuttosto che altre. L’Europa – che attualmente è la prima macro destinazione al mondo con più della metà del turismo internazionale – crescerà anch’essa, ma in proporzioni meno rilevanti rispetto alle ‘nuove destinazioni’ (Oceania, sud est asiatico, etc.). In tale contesto è rilevante interrogarsi su quali destinazioni intercetteranno questa ulteriore crescita del turismo internazionale e come ciò possa avvenire in termini di sostenibilità economica, sociale ed ambientale del fenomeno turistico.

Organizzare e gestire le destinazioni turistiche del futuro: l’Osservatorio turistico come strumento di programmazione regionale

VAN DER BORG, Jan;CAMATTI, Nicola;
2015-01-01

Abstract

Dal secondo dopoguerra in poi il turismo internazionale è cresciuto costantemente diventando uno dei settori trainanti dell’economia mondiale. Questa crescita ha assunto proporzioni esponenziali grazie a tre importanti “rivoluzioni”: l’avvento e il diffondersi dell’utilizzo di internet e delle ICT applicate al turismo; l’abbattimento di barriere geo-politiche; la forte riduzione dei costi di trasporto con l’affermarsi dei voli “low-cost”. Nel 2014 si sono registrati un miliardo centotrentotto milioni di arrivi internazionali (Graf. 2.1) e secondo gli esperti dell’UNWTO – l’Organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di turismo – in base all’analisi delle serie storiche, la tendenza alla crescita del fenomeno turistico continuerà anche nei prossimi decenni, tant’è che si prevedono per il 2030 un miliardo e ottocento milioni di arrivi internazionali. Potranno, certo, registrarsi battute d’arresto, ma queste saranno circoscritte nel tempo e a determinate aree del pianeta e dovute per lo più a situazioni di tensione internazionale (focolai di guerra, attentati, crisi geo-politiche), a fenomeni naturali (alluvioni, terremoti, etc.) o a crisi economiche congiunturali. La crescita dei flussi turistici quindi proseguirà, anche se in base alle situazioni di contesto più o meno favorevoli tali flussi potranno cambiare direzione e privilegiare alcune destinazioni piuttosto che altre. L’Europa – che attualmente è la prima macro destinazione al mondo con più della metà del turismo internazionale – crescerà anch’essa, ma in proporzioni meno rilevanti rispetto alle ‘nuove destinazioni’ (Oceania, sud est asiatico, etc.). In tale contesto è rilevante interrogarsi su quali destinazioni intercetteranno questa ulteriore crescita del turismo internazionale e come ciò possa avvenire in termini di sostenibilità economica, sociale ed ambientale del fenomeno turistico.
2015
LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL VENETO. RAPPORTO ANNUALE 2015
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