In questo scritto, unicamente basato su materiali relativi alla classicità sudasiatica, intendo presentare un’interpretazione delle logiche che, durante il potentato di Aśoka (c. 304-232 a.C.), sottostanno allo stabilirsi di differenti e, per molti versi, problematici istituti politico-sociali. In quanto casi decisamente emblematici delle modalità di arti- colazione delle politiche religiose nel mondo antico e tardo antico, detti istituti ben illustrano i modi in cui, anche in Sud Asia, si sono intrecciati fra loro gli esercizi dei poteri, delle forme del controllo, delle ideologie normative, delle teorie e delle prassi di tolleranza. Nello specifico, intendo mostrare come la politica della ‘tolleranza religiosa’ di Aśoka, il suo ‘ministero per la norma’, il ricorso a differenti forme di sanzione e di controllo, i rapporti con l’istituto conciliare buddhista, siano stati, tutti, non solo inti- mamente partecipi di uno stesso dettato sistemico, ma anche strettamente dipendenti dalla sintassi dei diversi discorsi di potere resisi necessari, di volta in volta, per fonteggiare istanze differenti. Nel così procedere mi pongo come principale obiettivo quello di scandire i contorni di quella sorta di algoritmo sistemico che vincola le teorie alle pratiche, gli ideali alle posizioni occupate e istituite, subordinando la tenuta degli ideali – quali, ad esempio, la tolleranza – al valicamento o meno di specifiche soglie di tollerabilità.

La logica della tolleranza di Aśoka e la genealogia di una nuova politica religiosa, a lato del mondo ellenistico

SQUARCINI, FEDERICO
2011-01-01

Abstract

In questo scritto, unicamente basato su materiali relativi alla classicità sudasiatica, intendo presentare un’interpretazione delle logiche che, durante il potentato di Aśoka (c. 304-232 a.C.), sottostanno allo stabilirsi di differenti e, per molti versi, problematici istituti politico-sociali. In quanto casi decisamente emblematici delle modalità di arti- colazione delle politiche religiose nel mondo antico e tardo antico, detti istituti ben illustrano i modi in cui, anche in Sud Asia, si sono intrecciati fra loro gli esercizi dei poteri, delle forme del controllo, delle ideologie normative, delle teorie e delle prassi di tolleranza. Nello specifico, intendo mostrare come la politica della ‘tolleranza religiosa’ di Aśoka, il suo ‘ministero per la norma’, il ricorso a differenti forme di sanzione e di controllo, i rapporti con l’istituto conciliare buddhista, siano stati, tutti, non solo inti- mamente partecipi di uno stesso dettato sistemico, ma anche strettamente dipendenti dalla sintassi dei diversi discorsi di potere resisi necessari, di volta in volta, per fonteggiare istanze differenti. Nel così procedere mi pongo come principale obiettivo quello di scandire i contorni di quella sorta di algoritmo sistemico che vincola le teorie alle pratiche, gli ideali alle posizioni occupate e istituite, subordinando la tenuta degli ideali – quali, ad esempio, la tolleranza – al valicamento o meno di specifiche soglie di tollerabilità.
2011
Politiche religiose nel mondo antico e tardoantico. Poteri e indirizzi, forme del controllo, idee e prassi di tolleranza
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