Nella produzione letteraria di Tanizaki Jun’ichirō ho selezionato un periodo che non era ancora stato oggetto di studio né tra gli studiosi occidentali, né giapponesi: gli anni tra il 1921 e il 1923. Durante la sua vita, Tanizaki ha vissuto in molti luoghi e case diversi e tratto ispirazione da tre differenti contesti urbani: Nihonbashi/Asakusa in Tokyo fino al 1921; Yokohama dal 1921 al 1923; la regione del Kansai dal grande terremoto del 1923 in poi. Il mio interesse in questo studio si incentra sulla relazione tra la produzione narrativa di Tanizaki degli anni 1921-23 e il moderno spazio urbano di Yokohama, così caratteristico del periodo Taishō e importante per capire sia l’influenza della cultura occidentale in Giappone sia la risposta giapponese a tale influenza. Ho scelto in particolare tre lavori delle cosiddette “Storie di Yokohama”. Minato no hitobito (La gente del porto) 港の人々, Aoi hana (Fiore blu) 青い花, Ave Maria (Ave Maria) アヱ゛・マリア. Le prime due non sono ancora state tradotte in italiano, la terza è stata pubblicata, a mia cura, nella collana “racconti Marsilio” nel 1995. Questa selezione di testi ha come punto di avvio Minato no hitobito, il resoconto della vita dello scrittore a Yokohama in quel periodo; le altre sono opere di fiction in cui Yokohama è sia lo sfondo sia il luogo simbolico della narrazione. Queste “Storie di Yokohama” esplorano temi e ambientazioni che Tanizaki ricreerà nel suo più famoso romanzo Chijin no ai del 1924.

Tanizaki Jun'ichiro, Storie di Yokohama

BIENATI, Luisa
2011-01-01

Abstract

Nella produzione letteraria di Tanizaki Jun’ichirō ho selezionato un periodo che non era ancora stato oggetto di studio né tra gli studiosi occidentali, né giapponesi: gli anni tra il 1921 e il 1923. Durante la sua vita, Tanizaki ha vissuto in molti luoghi e case diversi e tratto ispirazione da tre differenti contesti urbani: Nihonbashi/Asakusa in Tokyo fino al 1921; Yokohama dal 1921 al 1923; la regione del Kansai dal grande terremoto del 1923 in poi. Il mio interesse in questo studio si incentra sulla relazione tra la produzione narrativa di Tanizaki degli anni 1921-23 e il moderno spazio urbano di Yokohama, così caratteristico del periodo Taishō e importante per capire sia l’influenza della cultura occidentale in Giappone sia la risposta giapponese a tale influenza. Ho scelto in particolare tre lavori delle cosiddette “Storie di Yokohama”. Minato no hitobito (La gente del porto) 港の人々, Aoi hana (Fiore blu) 青い花, Ave Maria (Ave Maria) アヱ゛・マリア. Le prime due non sono ancora state tradotte in italiano, la terza è stata pubblicata, a mia cura, nella collana “racconti Marsilio” nel 1995. Questa selezione di testi ha come punto di avvio Minato no hitobito, il resoconto della vita dello scrittore a Yokohama in quel periodo; le altre sono opere di fiction in cui Yokohama è sia lo sfondo sia il luogo simbolico della narrazione. Queste “Storie di Yokohama” esplorano temi e ambientazioni che Tanizaki ricreerà nel suo più famoso romanzo Chijin no ai del 1924.
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