In questo capitolo sono discusse le ragioni principali per un approccio comparativo all’insegnamento linguistico e presentati alcuni esempi concreti di come una metodologia comparativa possa essere utilizzata per insegnare intricate proprietà grammaticali del latino (in particolare i pronomi atoni e i verbi a ristrutturazione, cioè una sottoclasse dei verbi che reggono un infinito. Recuperando, alla luce della ricerca linguistica contemporanea, il ruolo positivo della riflessione grammaticale sull’acquisizione delle lingue, la proposta potrebbe risultare particolarmente utile nell’insegnamento delle lingue classiche, che possono essere apprese solo attraverso la lettura e il riconoscimento di strutture nei testi scritti e per le quali la componente di insegnamento esplicito e apprendimento consapevole è particolarmente importante, ancor più che nel caso delle altre lingue straniere studiate a scuola. Un insegnamento comparativo presenta anche una dimensione “quantitativa”, potendo risultare più efficace se il numero di lingue comparate è maggiore. Adottando una metodologia comparativa all’insegnamento della grammatica, si può trovare una nuova ragione per lo studio di una lingua classica, oltre a quella pratica di impararla per leggere i testi letterari: esso può contribuire a migliorare una conoscenza consapevole della lingua madre e delle lingue straniere da parte degli studenti, all’interno di una riflessione linguistica più ampia, e a produrre risultati positivi anche sulla loro comprensione e produzione.

Le ragioni del comparare per insegnare le lingue

CARDINALETTI, Anna
2008-01-01

Abstract

In questo capitolo sono discusse le ragioni principali per un approccio comparativo all’insegnamento linguistico e presentati alcuni esempi concreti di come una metodologia comparativa possa essere utilizzata per insegnare intricate proprietà grammaticali del latino (in particolare i pronomi atoni e i verbi a ristrutturazione, cioè una sottoclasse dei verbi che reggono un infinito. Recuperando, alla luce della ricerca linguistica contemporanea, il ruolo positivo della riflessione grammaticale sull’acquisizione delle lingue, la proposta potrebbe risultare particolarmente utile nell’insegnamento delle lingue classiche, che possono essere apprese solo attraverso la lettura e il riconoscimento di strutture nei testi scritti e per le quali la componente di insegnamento esplicito e apprendimento consapevole è particolarmente importante, ancor più che nel caso delle altre lingue straniere studiate a scuola. Un insegnamento comparativo presenta anche una dimensione “quantitativa”, potendo risultare più efficace se il numero di lingue comparate è maggiore. Adottando una metodologia comparativa all’insegnamento della grammatica, si può trovare una nuova ragione per lo studio di una lingua classica, oltre a quella pratica di impararla per leggere i testi letterari: esso può contribuire a migliorare una conoscenza consapevole della lingua madre e delle lingue straniere da parte degli studenti, all’interno di una riflessione linguistica più ampia, e a produrre risultati positivi anche sulla loro comprensione e produzione.
2008
Nuove chiavi per insegnare il classico
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