Vengono presentati in questo articolo due testi poetici sciiti persiani: uno (tradotto integralmente per la prima volta in una lingua occidentale) di Kamāl al-Dīn Muḥtasham di Kāshān (1528/29-1588), che esprime la forma di pietà popolare divenuta tipica dello sciismo persiano in età safavide, e uno di Mīrzā Ḥabībullāh Qā’ānī di Shīrāz (1808-1854), esponente della “restaurazione” di età qajar. Molto diversi l’uno dall’altro per ispirazione poetica, hanno in comune la centralità della “passione” di Ḥusayn a Karbalā’ (670). Nel potente e drammatico testo di Muḥtasham il terzo imām sciita è presentato come il shahīd (martire) per eccellenza e “costituisce ancora oggi l’emblema del compianto che segna il decimo giorno di muḥarram”. Nel testo didascalico di Qā’ānī il martirio dell’innocente Ḥusayn è inserito nel disegno divino in vista della sua intercessione nell’Ultimo Giorno. Martirio/testimonianza e intercessione, atto umano e atto divino cooperano alla salvezza dell’umanità, se questa, nel pentimento e nella sofferenza, si rende partecipe di quella passione.

Martirio e intercessione di Husayn in due testi poetici persiani

CRISTOFORETTI, Simone
2011-01-01

Abstract

Vengono presentati in questo articolo due testi poetici sciiti persiani: uno (tradotto integralmente per la prima volta in una lingua occidentale) di Kamāl al-Dīn Muḥtasham di Kāshān (1528/29-1588), che esprime la forma di pietà popolare divenuta tipica dello sciismo persiano in età safavide, e uno di Mīrzā Ḥabībullāh Qā’ānī di Shīrāz (1808-1854), esponente della “restaurazione” di età qajar. Molto diversi l’uno dall’altro per ispirazione poetica, hanno in comune la centralità della “passione” di Ḥusayn a Karbalā’ (670). Nel potente e drammatico testo di Muḥtasham il terzo imām sciita è presentato come il shahīd (martire) per eccellenza e “costituisce ancora oggi l’emblema del compianto che segna il decimo giorno di muḥarram”. Nel testo didascalico di Qā’ānī il martirio dell’innocente Ḥusayn è inserito nel disegno divino in vista della sua intercessione nell’Ultimo Giorno. Martirio/testimonianza e intercessione, atto umano e atto divino cooperano alla salvezza dell’umanità, se questa, nel pentimento e nella sofferenza, si rende partecipe di quella passione.
2011
36
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